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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 24 gennaio 2018

SMOG OLTRE I LIMITI, INUTILI LE DOMENICHE VERDI

Se piove, strade allagate, alberi che cadono, traffico impazzito. Se non piove, smog alle stelle. E a nulla servono le domeniche ecologiche e i blocchi del traffico: Roma annaspa nell’inquinamento. E così, dopo la seconda domenica ecologica, andata in onda tre giorni fa con la suspence degli orari ballerini per l’incapacità programmatoria della Giunta Raggi che aveva dimenticato la partita casalinga della Lazio, ora ci risiamo. Lo smog è salito alle stelle e il Campidoglio, non avendo altre armi disponibili, chiede ai romani di non usare la macchina ma gli autobus, di limitare l’uso dei riscaldamenti, adoperare eventualmente il car sharing, prendere la bicicletta o andare a piedi. E ai Vigili urbani indica la necessità di rinforzare la presenza dei pizzardoni su alcune strade per cercare di snellire il traffico. 
Questo è quanto è contenuto in due determinazioni dirigenziali, firmate dal direttore del Dipartimento Ambiente, Pasquale Pelusi, rivolte una ai romani e l’altra al Corpo della Polizia locale.
In entrambe le determinazioni si legge: “le previsioni modellistiche sullo stato della qualità dell’aria e della sua evoluzione fornite dall’Arpa Lazio (l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) indicano, sull’area di Roma, nell’arco delle prossime 72 ore una situazione di criticità e il rischio di superamento dei valori limite per le concentrazioni degli inquinanti”. 

E, quindi, per i Vigili - determinazione 85 - che per la giornata odierna “venga rafforzata la vigilanza urbana finalizzata alla decongestione del traffico veicolare” in una serie di strade. 

Si parte dalle vie adiacenti il centro storico: Lungotevere, Corso d’Italia, viale Castro Pretorio, Manzoni e Labicana, San Gregorio e il Circo Massimo. A seguire l’asse Acqua Bullicante-Portonaccio, la Prenestina, la zona di San Giovanni con Magna Grecia, via Cerveteri e via Appia; Corso Francia nel quadrante nord; via Quirino Maiorana, viale Guglielmo Marconi e via Oderisi da Gubbio e, infine, a viale Trastevere. 

Altro discorso per la determinazione dirigenziale indirizzata ai “civili”. Intanto “bambini, donne in gravidanza, persone anziane, cardiopatici e soggetti con patologie respiratorie” e coloro i quali “sono soggetti a prolungate esposizioni” allo smog dovrebbero starsene a casa: “è opportuno che evitino di esporsi prolungatamente alle alte concentrazioni di inquinanti”, scrive il Dipartimento Ambiente. Però, nel più puro stile italico della situazione che è grave ma non seria, ci si affida alle “azioni volontarie” della cittadinanza. È scritto proprio così: “risulta necessario da parte della cittadinanza attuare una serie di azioni volontarie volte alla riduzione delle emissioni” inquinanti. 
E giù l’elenco: usare il trasporto pubblico che, se funzionasse, sarebbe davvero una idea brillante. Poi usare “in modo condiviso” l’automobile, quindi il car sharing. Preferire veicoli elettrici, ibridi o alimentati a combustibili a basso impatto (metano): domattina ci sarà la corsa dei romani negli autosaloni per comprarne uno nuovo per l’occasione. 
Seguono i consigli sulla guida moderata e la manutenzione dei veicoli, tipo moderare la velocità, pulire i filtri motore, spegnere la macchina se si è in coda. 
Manca solo l’invito estivo a bere molto e non uscire nelle ore calde. Quindi, limitare gli orari di accensione dei riscaldamenti. E
, se poi nulla di tutto ciò funzionasse, si può sempre prendere la bicicletta oppure “preferire, ove possibile, spostamenti a piedi”. Cosa che i romani già fanno visto il servizio reso da Atac.

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