Subito dopo la ripresa dei lavori dell’Aula, l’Assemblea capitolina dovrà occuparsi del problema Maratona di Roma. Dovrebbe essere, infatti, inserita in agenda proprio per le prime sedute post natalizie - il 9 o l’11 gennaio - la mozione “Diario”, quella presentata con la prima firma del presidente della Commissione Sport, Angelo Diario, che chiede alla Giunta Raggi di interrompere gli affidamenti diretti alla società di Enrico Castrucci, storico organizzatore dell’evento sportivo, e di andare a bando di gara.
Le motivazioni ufficiali sono contenute nel testo della mozione e parlano di un rilancio del turismo sportivo, di un numero crescente di partecipanti sia alla gara che agli eventi connessi, i grandi nomi dell’atletica. Insomma, l’obiettivo è quello di portare l’evento romano a un livello “tecnico pari o superiore a quello delle più importanti maratone mondiali”.

E, nell’ottica grillina questo “peso” del Comune non può essere dato con affidamento diretto.
Che poi, incidentalmente, Castrucci sia uomo politicamente trasversale (è nota la sua amicizia anche con l’attuale presidente del Consiglio comunale, il grillino Marcello De Vito) ma da sempre considerato molto vicino al Pd sarà certamente un elemento collaterale.
Quindi, il 6 dicembre la Raggi - dopo il lavorìo certosino dell’assessore allo Sport, Daniele Frongia, che ne ha riscoperto l’esistenza - convoca il Comitato Promotore della Maratona internazionale di Roma, che si riunisce il 13 e il 22 dicembre e che vede attorno al tavolo i vertici della Federazione italiana di Atletica leggera (Fidal) e il Campidoglio.

Questa possibile esclusione dal bando degli attuali (e storici) organizzatori aprirebbe le porte per un boccone piuttosto succulento, fra 3,5 e 4 milioni di euro a edizione: si vocifera
che in Campidoglio siano già state avanzate manifestazioni di interesse a organizzare l’edizione 2019 della Maratona da parte di RCS, l’editrice della Gazzetta dello Sport e che, guarda caso, ha appena chiuso gli accordi per il Giro d’Italia a Roma e che collabora con l’organizzazione della mezzamaratona Roma-Ostia; poi ancora, sia gli organizzatori della Maratona di Berlino che quelli di Parigi e, infine, un'azienda romana, la “Purosangue” guidato da Massimiliano Monteforte, già responsabile dei top runners di Maratona di Roma.
L’eventuale ricorso di Castrucci, però, in caso di accoglimento, metterebbe a rischio il bando. Ecco, quindi, che come già accaduto per alcuni impianti sportivi a Caracalla, l’assessore Frongia avrebbe in mano l’asso: affidamento diretto sì ma solo a strutture terze di garanzia. Ad esempio la Fidal stessa che potrebbe o gestirla direttamente o affidarla a un advisor, magari quella Infront (sì, la stessa dei diritti tv sui campionati di calcio) che ha già svolto lo stesso ruolo per la recente prima edizione della mezzamaratona Via Pacis, dello scorso settembre.
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