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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 28 giugno 2015

STADIO: TRE TORRI DA RECORD

Il progetto per lo stadio della Roma a Tor di Valle prevede, oltre l’impianto sportivo vero e proprio e i campi di allenamento, anche una parte di spazi commerciali e di uffici necessari
a titolo di compensazione per il raggiungimento dell’equilibrio economico del piano, visto il consistente investimento in termini di opere pubbliche richiesto dal Comune.
Gli spazi commerciali e di uffici sono divisi in due parti: il Business Park e il Convivium. Il primo è costituito dalle tre grandi e avveniristiche torri disegnate da Daniel Libeskind,
 l’architetto che ha, tra l’altro, ideato il One World Trade Center, l’eccezionale struttura che ha preso il posto delle Torri Gemelle di New York. Il secondo, il Convivium, è una serie di edifici bassi, destinati in parte ad uffici in parte a negozi e hotel. A coordinare i lavori di progettazione, la Lend Lease, la società australiana fra le aziende di punta a livello mondiale in questo settore, e il manager Sviluppo, la Parsitalia Real Estate, società del gruppo Parnasi. Insieme a loro, a progettare Convivium e Business Park, oltre 30 diversi studi e società: dalla Arup, che segue la progettazione ingegneristica, a Libeskind, Studio Altieri, Officine Verdi SpA per le strategie energetiche; lo Studio Nozzi per la sicurezza e l’antincendio.






IL CONVIVIUM
Otto sono gli edifici del Convivium: 6, più piccoli, con una pianta inscrivibile in un rettangolo di circa 30 metri per 20; e due più grandi, il primo da circa 120 metri per 75, e il secondo da circa 106 per 30. I disegni e le specifiche di dettaglio di questi progetti - sui quali stanno lavorando un gran numero di studi di architettura italiani, da Busnengo/Stravato a Cordeschi/Accame, da Tamburini a Bichiara a Piuarch - saranno disponibili più in avanti nel tempo, una volta concordati i dettagli con i futuri acquirenti.















LE TRE TORRI DI LIBESKIND
Per quanto riguarda le tre torri di Libeskind, esse occuperanno una superficie totale di circa 177 mila metri quadri. 
La prima, con una superficie di 57 mila 143 metri quadri, sarà alta 42 piani, raggiungendo, nel punto massimo, i 192 metri. Piano terra e i primi due piani saranno la “main lobby”, e da lì in poi, si situeranno uffici dal terzo al sedicesimo piano e, poi, ancora dal ventesimo al trentanovesimo. I piani 17 e 18 saranno dedicati alle “amenities”, aree di relax e ristoro, mentre i piani 19, 40,
41 e 43 saranno piani tecnici. La torre numero 1 è anche la più “verde”, una delle facciate, infatti, sarà realizzata a bosco verticale dal piano terzo al ventiseiesimo, mentre la facciata opposta sarà sempre verde ma dal 18esimo piano fino all’ultimo
La torre numero due, la più - si fa per dire - “piccolina” coprirà una superficie di 51mila metri quadri e spicci, raggiungerà i 168 metri per 37 piani in totale. Anche qui, terra e piani uno e due saranno la “main lobby”, le “amenities” saranno collocate nei piani 16 e 17; gli uffici tecnici al 18esimo e poi ancora al 35, 36 e 37esimo piano. Tutto il resto, uffici. Il “bosco verticale” andrà dal ventiseiesimo all’ultimo piano.
Infine, la terza torre, la più imponente. Sessantotto mila 572 metri quadri di superficie, con un’altezza totale di 221 metri nel punto più alto per 49 piani. “Main lobby” collocata sempre fra piano terra, primo e secondo; poi uffici, dal terzo al ventesimo piano; le “amenities” ai piani 21 e 22; il piano tecnico al ventitreesimo; ancora uffici fino al 44esimo piano; tre piani tecnici e, infine, l’elemento forse più spettacolare: altri due piani di “amenities”, il 48 e il 49, con la vista che spazierà non solo sullo stadio ma sull’intera città. Le due torri più alte, la 1 e la 3, batterebbero entrambe, infatti, il record di edificio più alto a Roma, oggi detenuto dalla Torre Telecom del Laurentino che si “ferma” solo a 178 metri. Per fare un raffronto con due edifici non lontani: le due torri site di fronte il Centro Commerciale Euroma2, sono alte 120 metri, con quella Eurosky che raggiunge i 155 se si considera l’antenna.
Anche per queste tre torri come per gli edifici del Convivium, i dettagli di progetto verranno resi noti solo in un secondo momento, quando saranno conclusi gli accordi con i compratori.

ENERGIA
Ovviamente, un complesso così imponente ed esteso dovrà essere dotato di un apposito sistema di approvvigionamento per l’energia elettrica. Per questo, nel progetto è prevista la creazione di una stazione di trasformazione elettrica, di circa 2300 metri quadri, posta all’interno di uno dei parcheggi (il cosiddetto “P7”) e che sarà totalmente recintata con un muro perimetrale di 7 metri e mezzo di altezza cosicché l’interno non sia visibile da fuori.

LE AREE VERDI
In sede di presentazione alla stampa (e al Comune) del progetto, da parte della Roma è stata posta grande attenzione alle aree verdi e ai parchi. Intorno allo stadio e all’intero complesso, infatti, è prevista la realizzazione di ben tre parchi: uno cosiddetto “urbano” contemporaneo, uno “fluviale” e uno “a carattere agricolo”. In totale, quindi, saranno 42 gli ettari a verde, poco più della metà di Villa Borghese (80 ettari).
Vediamo nel dettaglio cosa dice il progetto.
Innanzitutto, gli spazi verdi saranno realizzati con le terre di scavo risultanti dai lavori per realizzare le costruzioni. In secondo luogo, verranno scelte piante autoctone o adattate in grado di limitare le necessità idriche.
Il “parco urbano contemporaneo”, superficie di 7 ettari, avrà la funzione di cerniera tra le aree verdi e l’area dello stadio e del business park. Per creare scorci suggestivi, verranno alternate ampie superfici a prato con gruppi di alberi. Le piante scelte saranno per lo più di specie mediterranee (verbena, echinacea, achillea, rosmarino, pitosforo, salvia, mirto, ginestre),  selezionate per proprietà cromatiche delle fioriture e del fogliame e sarà predisposto un sistema di irrigazione a goccia per le alberature (arancio, mandarino, melograno, tiglio, acero, cipresso, querce).
Il “parco a carattere agricolo”, 24 ettari, sarà “il polmone verde” dello stadio e prevede, a livello progettuale, il restauro dei casali esistenti e la possibilità di realizzare una fattoria didattica e orti urbani. 
Il “parco fluviale” corre lungo la sponda destra del fiume Tevere, copre circa 11 ettari e, oltre la pista ciclabile e il ponte ciclopedonale, prevede un approdo sull’acqua attrezzato per il trasporto fluviale. La vegetazione è composta da speciale igrofile tipiche delle zone umide, da varie specie di salici agli iris, dal pioppo all’olmo. Parco fluviale e parco agricolo non saranno irrigati e prevedono arredi in stile rustico. Oltre questi tre
parchi, sono previsti una serie di interventi “verdi” interni a tutto il complesso: si va dalle pavimentazioni dei parcheggi a raso, realizzati con superfici drenanti e dotati di diversi tipi di alberi (che faranno anche ombra alle macchine), ad aiuole e alberature ornamentali, pergolati nelle piazze e nelle aree del Convivium e del Business Park.

L’ILLUMINAZIONE

L’impianto di illuminazione dovrà assicurare un’illuminazione completa nelle aree pubbliche attorno allo stadio, ossia il parco urbano, il business park, il piazzale dello stadio e i parcheggi. Nelle aree verdi a carattere più naturalistico come parchi fluviale e agricolo, l’illuminazione è invece presente in misura minore e localizzata lungo gli assi principali. Nei parchi sono previsti pali da 5 metri con pannelli fotovoltaici; sempre da 5 metri saranno i pali di illuminazione nelle strade, mentre gli edifici saranno illuminati con apparecchi disposti a terra lungo il perimetro dei fabbricati. 

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