Lo studio di fattibilità (che vale come un progetto preliminare) del nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle è stato presentato ufficialmente, lo scorso 26 maggio, dal Gruppo Parnasi agli uffici capitolini usando le norme contenute in tre commi della legge finanziaria 2014. La norma in questione concede al Comune 90 giorni di tempo per valutare l’opera. I 90 giorni sarebbero scaduti lo scorso 27 agosto ma, a causa della richiesta di integrazioni documentali avanzata dal Campidoglio, il termine è slittato al prossimo 4 settembre.
Il progetto prevede di creare, entro 20 mesi dalla posa della prima pietra, uno stadio da 60mila posti a sedere, la nuova “Trigoria” cioè un centro sportivo, edifici commerciali e uffici, parcheggi e strade di collegamento, in totale circa 1 milione e 250mila metri cubi.
Questo studio/progetto è diviso in due “quadri” progettuali: quello “A”, il vero e proprio Stadio, disegnato da Dan Meis, la nuova Trigoria, alcuni edifici commerciali (bar, pub, ristoranti), uffici, parcheggi; e il “Quadro B”, tre torri/grattacielo dell’archistar Daniel Libeskind, che comporranno il Business Park.
In mezzo, le opere pubbliche i cui costi – inizialmente stimati in 270 milioni di euro – verrebbero coperti con 50 milioni da Parnasi e i restanti 220 con le cubature aggiuntive, cioè il Business Park.
Il 31 luglio è iniziata la Conferenza di Servizi preliminare durante la quale sono state avanzate osservazioni dai tecnici del comune e di altri enti che hanno portato a una prima modifica dell’opera: spostamento dello svincolo della Roma-Fiumicino che era in area vincolata, potenziamento della Roma-Lido invece che della Metro B, unificazione e adeguamento della Via del Mare e della Ostiense dal Raccordo a Marconi.
Il 23 agosto, Marino e l’assessore all’Urbanistica, Caudo, hanno incontrato a New York il presidente della Roma, James Pallotta, e il costruttore, Luca Parnasi, con i quali è stato concordato un progetto integrativo che prevede di realizzare come opere di interesse pubblico, invece del potenziamento della Roma-Lido lasciato all’intervento della Regione, una diramazione della metro B da Magliana e un ponte pedonale sul Tevere dalla stazione Magliana del treno Orte-Fiumicino.
Il 4 settembre la Giunta comunale dovrà dire “sì” o “no” all’interesse pubblico del progetto.
E sarà solo il primo step dell’iter amministrativo: dopo la Giunta, dovrà esserci il voto a maggioranza dei consiglieri comunali.
Quindi, Parnasi dovrà redigere il progetto definitivo nel quale dovranno essere recepite le indicazioni fornite dal Comune durante la Conferenza di servizi preliminare.
Il progetto definitivo, quindi, verrà depositato alla Regione Lazio che, entro 180 giorni, dovrà emettere il verdetto con una nuova Conferenza di servizi, questa volta decisoria.
Ultimo step, fatti salvi i potenziali ricorsi: la firma del “contratto” fra il privato e il Comune, la cosiddetta convenzione urbanistica.
Solo dopo quest’ultimo atto, Parnasi potrà far venire le gru e mettere la prima pietra.
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