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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 2 settembre 2014

IL CAMPIDOGLIO TIRA DRITTO: SÌ ALLO STADIO

Come da programma, in Campidoglio si va dritti verso la dichiarazione di “pubblica utilità” dello Stadio della Roma a Tor di Valle. 


Ieri mattina, riunione con l’assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo, e i consiglieri di maggioranza. 
La Giunta - ha detto Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza - dichiarerà la pubblica utilità nella seduta di giovedì”.

In realtà, fra le righe, si percepisce che i dubbi sono ancora tutti lì. 

È stata la prima riunione vera - ha detto ancora Panecaldo al termine dell’incontro - ora ci sarà da fare un lavoro tecnico e giuridico in vista di giovedì”. 

Prima riunione vera a quattro giorni scarsi dalla dead line

In Campidoglio si è deciso che da oggi a giovedì la futura “delibera di Giunta per l’interesse pubblico sarà condivisa anche con la maggioranza capitolina” con la creazione di un pool che ne esaminerà la stesura, composto dall'assessore Caudo, dal presidente del Consiglio comunale, Coratti, dai capigruppo di maggioranza, da Panecaldo, e dal presidente della Commissione Urbanistica, Stampete. 

Da sciogliere, in realtà, ci sono ancora parecchi nodi. 
A partire dalla questione della proprietà del futuro impianto: di chi sarà? Di Pallotta, attraverso una sua società controllata, così come nel progetto originario o sarà inserito nel patrimonio della As Roma, sciogliendo, quindi, un vincolo ad personam, e andando incontro alle diverse sollecitazioni che provengono da tutto il mondo politico capitolino?

Secondo dubbio: le opere pubbliche connesse allo Stadio. E, cioè, diramazione della metro B, ponte pedonale, viabilità, compensazioni ambientali, parcheggi: tutte queste innanzitutto dovranno essere sottoposte a verifica puntuale della loro natura pubblica. 
Ma, soprattutto, esse dovranno “essere inserite tutte” nel progetto definitivo. 
In sostanza, nella deliberà verrà scritto che “il mancato rispetto di una soltanto delle condizioni poste determinerà la decadenza della dichiarazione di pubblico interesse da parte di Roma Capitale”



Infine, il cronoprogramma degli interventi da realizzare: le opere “strettamente qualificanti” dovranno essere pronte per la prima partita che la Roma disputerà nel nuovo Stadio. 

Passato il 4 settembre, poi, “la delibera sarà pubblicata e i cittadini potranno fare le loro osservazioni. Infine - dice Panecaldo - manderemo alla Regione il tutto per la conferenza dei servizi” decisoria.


Sullo Stadio, dopo le polemiche di qualche settimana fa, è intervenuto nuovamente anche Paolo Masini, assessore ai Lavori pubblici: “Per quanto riguarda i settori di mia competenza chiedo che parte dei fondi sia destinata a fronteggiare il dissesto idrogeologico”.

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