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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 11 settembre 2018

BUS DISABILI, SOLITO BLUFF


Il titolo acchiappaclick sul blog pentastellato era un notevole mix di propaganda e contro informazione: “Dopo anni a Roma si garantiscono nuove linee bus totalmente accessibili alle persone con disabilità”, firma Virginia Raggi, sindaco di Roma, data il 9 agosto. Peccato che non fosse vero.
In sintesi: il Sindaco annuncia con la solita enfasi da Istituto Luce e Battaglia del Grano che Atac mette “a disposizione altre quattro nuove linee bus per il trasporto delle persone con disabilità, garantendo la piena accessibilità ai mezzi. Sale quindi a 21 il numero delle tratte dov’è garantita la presenza di bus, dotati di pedane per la salita e la discesa dei passeggeri con difficoltà motorie”.
Stando allo scritto della Raggi, quindi, su queste linee dovrebbero circolare solo ed esclusivamente vetture dotate di pedana. 
Le quattro nuove linee attrezzate cono la 20 Anagnina-Cambellotti, la 786 Reduzzi-stazione Trastevere, 781 piazza Venezia-Magliana e la 990 piazza Cavour-stazione Montemario. 
Il Sindaco, poi, elencava le altre linee già attrezzate (da chi non si sa, visto che manca la citazione per le Amministrazioni precedenti) per i portatori di handicap: 170, 360, 44, 46, 490, 558, 590, 60, 650, 664, 671, 80, 81, 85, 87, 90, H.
Eppure, da quel 9 agosto a due giorni fa ben 120 vetture sprovviste di pedane hanno “girato” sulle linee autobus monitorate dagli utenti (MercurioViaggiatore, TPLRoma e Franz6081): 20, 44, 46, 60, 80, 81, 85, 170. 490, 558, 664, 671, 990 e H. Ribadiamo il concetto: “piena accessibilità dei mezzi” vuol dire che devono essere tutti, senza eccezione alcuna, predisposi per la salita e discesa dei disabili. 
Fra queste linee, spicca la 990, una di quelle di nuova istituzione, che riceve la medaglia di bronzo per la quantità di vetture senza pedana disabili, ben 17, che vi hanno prestato servizio in questo mese. 
La palma d’oro la vince la bistrattata linea 81, Lodi/Risorgimento: per 27 volte vi hanno circolato vetture sprovviste di pedane e in 9 giorni con 2 autobus per volta. 
La piazza d’onore la porta a casa l’80 che collega piazza Venezia con Porta di Roma: 18 volte senza pedane di cui 4 giorni con due vetture “semplici” a servizio.
Ovviamente ci sono anche i momenti positivi: per la bellezza di sette giorni effettivamente le linee monitorate hanno fatto segnare il 100% di vetture pro disabili. 
Il giorno peggiore è stato lo scorso 7 settembre: in contemporanea su 14 linee monitorate (su 21 attive) giravano 11 autobus sprovvisti di pedane. A seguire, con 10 vetture ciascuno il 30 agosto e il 6 settembre. Poi, a scorrere, via via gli altri. 
Chiamata in causa, Atac - che ha reso noto un aumento del 5,6% dei ricavi rispetto ad agosto 2017 e del 4% rispetto agli obiettivi di budget - si difende spiegando: “salvo momentanei disservizi che possono occorrere, Atac garantisce la presenza di bus con pedane sulle linee dedicate alle persone con disabilità motoria. I dati mostrano che il rapporto tra le vetture segnalate in circolazione senza pedane e i turni complessivi ha un valore percentuale medio dello 0,68%. Complessivamente, quindi, nel periodo considerato abbiamo avuto una percentuale di turni con vetture servite di pedane del 99,32%. Il dato è ricavato assumendo che una vettura senza pedana circoli per un turno completo, ossia per 6/7 ore ma Atac ricorre all'uso di vetture senza pedane su queste linee solo in caso di malfunzionamenti, per garantire comunque il servizio, e quindi solo per il tempo strettamente necessario”.


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