
Dall’uscita dell’articolo, gli utenti della rete hanno monitorato, usando il sito istituzionale di Atac, le 14 linee “totalmente accessibili ai disabili” (20, 44, 46, 60, 80, 81, 85, 170, 490, 558, 664, 671, 990 e H) scoprendo che, in special modo nelle ore di punta, la percentuale di autobus privi di dispositivi per disabili era di gran lunga superiore allo 0,68% dichiarato dall’Azienda.
Il 12 settembre viene rilevato (@MercurioPsi) che una vettura della linea H (sulle 8 che fanno servizio) è senza pedana e circola dall’intera giornata, percentuale del 12,5%, sul 170 la percentuale è dell’11% e sull’81 del 25%. E così, le segnalazioni si sono susseguite giorno dopo giorno.
Fino a che, dopo una prima difesa d’ufficio poco efficace, con molto pragmatismo il delegato del Sindaco per i disabili, Andrea Venuto, dopo aver ringraziato “per le segnalazioni” annuncia: “Disposto controllo presso Centrale Operativa dei bus presenti in esercizio sulle linee, con indicazione di immediata sostituzione per i mezzi senza pedana. Da lunedì, disposti controlli della sorveglianza sia in partenze di servizio che durante il giorno, per procedere disciplinarmente verso chi non si attiene alle disposizioni formali sull’argomento”.
La speranza è che Atac dirotti le necessarie vetture con pedana sulle linee garantite e non che, per evitare sanzioni, si finisca per far saltare le corse.
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