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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 1 ottobre 2014

UNA CITTÀ ABBANDONATA

Mezza città è sott'acqua. In via Salaria ora c'è un fiume. Abbiamo visto fontane sgorgare da terra, da sotto terra, sputare acqua, acqua e ancora acqua che arrivava a superare il pianale delle auto, la pedaliera della moto.
Fogne, inesistenti, rigurgitavano ettolitri di  acqua.
Per chilometri - 8 ne abbiamo percorsi - il panorama era quello di un post tsunami.
Per minuti interminabili auto in coda, tergicristalli a velocità massima ma non per l'intensità della pioggia. No. A velocità massima per tentare di avere una visuale nonostante la spuma, il getto di acqua sollevato dal veicolo precedente.
Perché sì, è piovuto. Ma non ci venissero a raccontare che era una "bomba d'acqua". Un cazzo. Era una normale pioggia intensa di autunno.
Prevista. Ovviamente. E, altrettanto ovviamente ignorata. 
Non un vigile, non un mezzo di soccorso p di emergenza. Per chilometri ed ettolitri, il nulla. È questa l'epitome dell'abdicazione del Comune: non tanto e non solo l'assenza di manutenzione programmata (inutile ricordare lo sciagurato slogan di Marino sugli acquazzoni) quanto la totale latitanza di un vigile, di una macchina con le lucine blu accese, di presenza visiva e visibile dello Stato nella sua estensione più prossima al cittadino: l'amministrazione comunale.
Sarebbe facile rispolverare i vecchi slogan della sinistra contro Alemanno ("dimettiti").
Viene solo la tristezza per un Sindaco  palesemente non all'altezza, impegnato in battaglie ideologiche pedonalizzatrici che aggravano i problemi quotidiani dei romani invece di risolverli. Che pensa a tutto fuorché alla città.
Che Gove Pluvio abbia pietà di noi!

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