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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 10 ottobre 2014

METROPOLITANE E PERI

Non era necessario scomodare dossier segreti e Cia per capire che la sceneggiata andata in onda al Ministero dei Trasporti, la durissima presa di posizione di Marino, le accuse ai costruttori, erano solo ed esclusivamente, appunto, una sceneggiata ad uso e consumo "delle romane e dei romani", per usare un'espressione tanto stantia quanto costantemente ripetuta proprio dal Primo Cittadino.

Era ovvio che il Comune sapesse.

Quanto meno per una questione di logica.

Da 15 mesi Marino governa (?) la città. 
Ha cacciato tutti gli uomini che ha trovato nei vari posti. 
A volte scegliendo la cacciata solo perchè lì messi da Alemanno e non per ragioni legate al merito (vedi la vicenda Carlo Buttarelli).
E ha sostituito questi uomini con persone sue, di fiducia. Come, aggiungerei, è anche giusto che sia.
È successo con i Vigili Urbani, appunto.
Con l'Ama.
Con l'Atac. Roma Metropolitane, Acea, Opera e così via.

Frequentemente, troppo frequentemente, Marino è inciampato clamorosamente sulla scelta dei curriculum dei prescelti, inanellando figuracce planetarie.
E gli uomini che ha scelto per sostituire i vecchi stanno dimostrando la loro inadeguatezza di fronte all'intera città.

Quindi, dopo 15 mesi, diviene lecito attendersi che i tuoi uomini ti abbiano informato che...
Che la Metro C ha dei problemi.
Che l'Atac sta andando all'aria.
Che l'Ama non riesce a far fronte alle necessità di pulizie della città.
Che i Vigili appaiono impotenti a regolare il traffico caotico.
Che le pedonalizzazioni imposte dall'alto creano più problemi di quelli che risolvono.
Che la cultura è morta.
Che si risana l'Opera licenziando chi canta e suona e, cosa ancor più meschina, facendo leva su un malcelato sentimento popolare di giustizia sociale additando come sperperi piccole compensazioni (indennità di frac e di umidità che solo chi non ha mai frequentato un teatro o un musicista può pensare siano sciocchezze) per un lavoro durissimo e delicatissimo.

Non è, quindi, logico credere che tu non sia stato informato.
Anche perché il modus operandi di un funzionario comunale, specie se di nomina politica, è più o meno questo: se il problema posso risolverlo io, lo tengo riservato, lo risolvo e guadagno punti. Ma se il problema non è da me risolvibile, corro a scaricarlo sulla scrivania del mio superiore diretto. Che se la sbrighi lui!

La frase sulle "teste che rotolano" - più o meno variamente e ciclicamente pronunciata dal Sindaco nelle sue diverse declinazioni - l'abbiamo udita e letta più volte. Le teste sono ancora lì, più o meno tutte. Così come i problemi che i "capoccia" non hanno affrontato, saputo affrontare, risolto. Vedasi i rifiuti che hanno trasformato la città in un'immensa discarica. 

Ora, tornando alla Metro C. Marino non poteva non sapere. 
Spieghiamo.

Ammettiamo anche che i funzionari da te scelti e messi in posti di grande responsabilità non ti abbiano avvisato. 
Domanda: non sono stati informati anche loro? Allora, hai scelto degli incapaci.
Oppure, sapevano ma non ti hanno avvisato? Allora, hai scelto dei conniventi con un sistema che tu stesso, Ignazio, giudichi marcio.
E già questa considerazione potrebbe bastare a se stessa.

Oppure, cosa assai più probabile e oggi certificata da Repubblica e da Il Tempo, sapevano e ti hanno informato per tempo. 
E, allora, spiace dirlo, sei inaffidabile. Quindici giorni prima dell'apertura della Metro C - apertura, poi, poche ore al giorno, su una tratta che va dal nulla al nulla, con un treno ogni quarto d'ora... una metro da operetta! - ti sei fatto bello con l'open day. Hai fatto vedere ai romani com'è bella la nuova metro. Quindici giorni dopo, invece, torni a casa scornato e spernacchiato dall'intera città.

Caro Ignazio, le tue accuse suonano ridicole e le tue spiegazioni non convincono. 
Neanche un po'. 
Anche perché è da un mese e mezzo che a Roma lo sanno tutti che la Metro C aveva problemi. Il Tempo te lo ha scritto a chiare lettere e, conoscendo chi lavora nel tuo Ufficio Stampa, almeno quegli articoli te li avranno fatti leggere. Neanche quelli ti hanno spinto ad agire? A verificare?


In sostanza, hai giocato sporco: hai scommesso, hai azzardato, hai provato il colpetto da furbetto: hai sperato che andasse tutto a posto - un po' come Henslowe di Shakespeare in Love "non lo so, è un mistero" - così da prenderti i meriti. 

È andata male e scarichi la palla su chi ti ha preceduto e sui costruttori. 

Siamo stanchi, esausti di un Sindaco che non fa altro, da 15 mesi, che cadere dal pero.
A quando anche il "destino cinico e baro"?

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