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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 19 settembre 2015

STADIO DELLA ROMA, I DUBBI DEL GOVERNO

Lo stadio della Roma di Tor di Valle approda in Parlamento grazie a un’interrogazione del deputato Filiberto Zaratti, di SeL ed ex verde, sul rischio idrogeologico dell’area individuata dalla Roma come quella idonea a realizzare la futura casa giallorossa. 


In risposta, il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, Pd, in risposta all’interrogazione di Zaratti, citando “informazioni acquisite dall’Autorità di Bacino”, parla di “rischio idraulico per esondazione del fosso di Valleranno e rischio idraulico potenziale per deflusso e accumulo idrico di tipo meteorico”. Aggiunge il Sottosegretario, laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche, che “la localizzazione dell’opera induce ad indicare la necessità di approfonditi esami circa il pericolo di assestamento delle formazioni alluvionali, anche in relazione alla determinazione dei flussi idrici sotterranei, alla variabilità dei livelli freatici ed alla relazione di questi con le previste strutture nel sottosuolo”. 

Esulta, ovviamente, Zaratti: “Anche il Ministero riconosce che l’area dove realizzare lo stadio” necessita “di approfonditi esami”; “quell’area è inidonea alla realizzazione di un intervento per circa 1 milione di metri cubi di nuova edificazione, che per oltre l’80% riguardano destinazioni d’uso totalmente estranee all’impianto, a riprova che si sta sfruttando la passione per uno sport popolare come il calcio, per realizzare una speculazione immobiliare che altrimenti non sarebbe stata possibile”. 




In realtà, come per la questione diramazione Metro B il cui progetto presentato è stato “bocciato” da Atac come Legambiente ha scoperto un mese dopo le anticipazioni de Il Tempo, anche questa problematica del rischio idrogeologico è nota agli addetti ai lavori sin dall’inizio delle valutazioni della Conferenza di Servizi preliminare dell’agosto scorso. Già da allora, infatti, l’Autorità di Bacino aveva lanciato l’alert sul rischio idrogeologico per il Fosso di Vallerano, indicando investimenti per 5 milioni di euro necessari alla sua messa in sicurezza

Investimenti previsti nel progetto che, ovviamente, dovrà poi essere valutato attentamente in sede di Conferenza di servizi definitiva. 

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