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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 17 dicembre 2014

STADIO; NUOVO SLITTAMENTO

Nuovo slittamento per lo Stadio della Roma. Caduto, ieri, il numero legale in Consiglio comunale, durante la discussione sulla delibera che precedeva quella di Tor di Valle, l’Assemblea capitolina tornerà a riunirsi oggi. In realtà, questo scivolone rischia di portare lo Stadio a Natale o anche dopo



Mentre in Aula Giulio Cesare si stava addirittura allestendo un maxischermo per consentire all’assessore all’Urbanistica, Caudo, di illustrare con l’ausilio di slide il progetto, era in corso la discussione su un’altra delibera di urbanistica, la riqualificazione di piazza Corazzini

Verso le 16, il patatrac: salta il numero legale
Il povero Mark Pannes, responsabile del progetto Stadio per la As Roma, che anche ieri aveva chiamato a raccolta i tifosi per farli assistere “educatamente” alla discussione, sarà rimasto di sasso. 



Anche perché, oggi la seduta riprenderà dal punto in cui si è interrotta, vale a dire l’esame degli ultimi 40 emendamenti su piazza Corazzini cui seguirà il voto, per poi affrontare “le due variazioni di bilancio in scadenza il 31 dicembre”, come spiega la neo presidente del Consiglio, Valeria Baglio, “per proseguire quindi con l'ordine dei lavori stabilito. Vedremo se riusciremo a iniziare la discussione già domani" sullo stadio della Roma. 

Feroce e puntuale la critica politica. Pomarici (Lega): “Il Pd si è sgretolato, non tenendo conto degli input del sindaco. La maggioranza non c'è più. Invitiamo il sindaco a intervenire in Assemblea capitolina domani e a presentare le proprie dimissioni ridando la parola ai cittadini romani”.




Imbufalito il capogruppo del Pd, Fabrizio Panecaldo: “Sono stanco di rincorrere le persone come un maestro di scuola. Mi dà fastidio, è un atteggiamento che non sopporto. Capisco i problemi di famiglia, ma l'impegno preso nei confronti degli elettori e dei cittadini deve avere la priorità. Noi consiglieri comunali siamo come degli operai. Abbiamo dei compiti e degli obiettivi che dobbiamo portare a termine nel nostro lavoro. Abbiamo deciso di discutere in consiglio poche delibere - ha ricordato - ma il lavoro deve essere portato fino in fondo e se non si finisce si andrà avanti, ad oltranza: sotto l’albero, i tifosi della Roma troveranno lo Stadio, che sarà lo stadio della Roma non della società di Pallotta”. 

Quasi una minaccia di nemesi. 



E mentre il sindaco Marino si defila prontamente dall’analizzare questa nuova battuta d’arresto della sua maggioranza sull’unica delibera degna di nota proposta dalla sua Amministrazione (“sono argomenti di Consiglio, il calendario lo decidono presidente e capigruppo, siamo nelle sagge mani della Baglio”), arrivano gli emendamenti. Solo quattro, di cui 3 a firma di SeL. I Grillini, hanno preferito ripiegare sulla presentazione di pregiudiziali di legittimità, mentre il gruppo di SeL chiede emendamenti sulla salvaguardia ambientale, le opere di mitigazione e la tutela dei lavoratori, mentre l’unico presentato dal Pd, smonta quasi il sistema del trasporto pubblico sulla metro B chiedendo il potenziamento della Roma-Lido.

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