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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 6 giugno 2014

ROMA, DI BENE IN MEGLIO

La nostra città va sempre meglio.
Per la prima volta nella storia di Roma Capitale - intendendosi, quanto meno, l'età repubblicana dal dopoguerra d oggi - l'intero corpo dei dipendenti comunali è in sciopero.
Si registrano blocchi, intasamenti, caos praticamente in tutta Roma e dintorni.

L'immondizia trabocca da ogni secchione, in ogni angolo di strada. Mai, nemmeno quando scesero i Lanzichenecchi, si registrò un tale sudiciume per le strade cittadine. Gli agenti accertatori Ama sono stati sciolti, come raggruppamento dell'Azienda, su disposizione del Campidoglio. Quindi, multe non se ne fanno più (non che prima se ne facessero tantissime, ma, come dicono i matematici, 1 è più grande di 0).
Ci hanno raccontato che Malagrotta è stata chiusa: una delle più grosse e colossali bugie della storia: Malagrotta è intorno a noi, è con noi, è in ogni vicolo di Roma. E quella vera, in realtà, continua a lavorare sotto l'egida delle ordinanze del sindaco Marino.

I Vigili Urbani stanno con un piede nella fossa e con l'altro in sciopero semipermanente.
Gli autobus cadono a pezzi: non fosse per gli acquisti fatti da Alemanno (i trecento e spicci bus nuovi rosso Roma), avremmo la flotta veicoli più vecchia d'Europa. Le linee vengono soppresse. La metropolitana va a singhiozzo.

L'abusivismo commerciale dilaga sempre più incontrollato e incontrollbile. Ha assunto tanta di quella forza che, ormai, gli abusivi si ribellano e picchiano vigili e perfino Carabinieri.

I pullman turistici strabordano ovunque come l'immondizia dai cassonetti.
Stupri, rapine e omicidi riempiono le pagine dei giornali ma, ovviamente, con molta più morbidezza che in passato.

L'elenco di una città disastrata potrebbe continuare all'infinito o quasi: incidenti stradali, alberi che cadono, strade bucherellate, frane e smottamenti, scivoloni mediatici e viaggi improvvidi.

Serafico, in mezzo a questo oceano in tempesta, Lui sta. 
Col suo caschetto, con la biciclettina e lo zainetto in spalla, Lui sta. 
Imperterrito, mentre la città crolla - metaforicamente e letteralmente - Lui sta.

La città rende "il mortal sospiro" e Lui sta.

Ogni tanto, rilascia qualche dichiarazione pubblica: si autopromuove per la sua bravura, si adira se c'è la mondezza in giro, si stupisce degli scioperi, si adonta per le querelle di partito. Ma sta.
Lui sta.

Sarebbe da chiedersi e da chiedergli: chi è che governa (si fa per dire, ovviamente) da un anno?
Chi ha nominato i vertici di Ama?
Chi quelli di Atac?
Chi il capo dei Vigili Urbani?
Chi ha chiesto al Ministero dell'Economia di mettere le mani sui conti del Comune e aprire la voragine del salario accessorio?
Chi è che assume consulenti?
Chi ha chiesto al Ministero dell'Interno di lottare contro l'abusivismo commerciale?
Chi è che si balocca un giorno sì e l'altro pure con la storiellina dei Fori Imperiali più o meno (per ora molto meno che più) pedonalizzati?

Insomma, Lui sta. 
La città va di bene in meglio. 
Verso il disastro.
Amen

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