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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 10 giugno 2014

LA TRISTE STORIA DI UN CASSONETTO

Quella che sto per raccontarvi è la mia storia, una storia triste, di abbandono e, ironicamente, di miseria.

Ho un fratello che è qui vicino a me, e due cugini. Mio fratello ed io siamo vicini tutto il giorno. Ogni giorno lui e i miei cugini, uno con un cappellino bianco e l'altro con uno azzurro, vivono a pochi passi da me.

Ci hanno posizionato all'Esquilino, dietro la Stazione Termini, in via Filippo Turati, di fronte il civico 140, a qualche metro dal mercato di Piazza Vittorio Emanuele II. 
Dove mi trovo io, c'è un gran via vai di turisti, di ogni Paese e di tutte le età. 

E, purtroppo, ogni giorno vivo la mia odissea.

Non so con precisione a quale ora far iniziare la mia giornata, perché a qualsiasi ora, del giorno e della notte, io sono sempre, quasi sempre, stracolmo. Così tanto stracolmo che nessuno riesce più ad avvicinarsi a me e a provare ad aprirmi.  

Mi hanno depositato di tutto: tazze del wc, personal computer vecchi e rotti, sedie, mobili, cucine intere, scrivanie, poltrone, televisori, pallets. E cartoni, tanti, tantissimi cartoni. 
Nella mia zona, infatti, ormai si contano solo negozi all'ingrosso i cui proprietari o gestori a ogni ora del giorno lasciano ammassi di scatoloni: qualche volta, qualcuno più gentile, li chiude e il impacchetta ma, la maggior parte delle volte, sono semplicemente ammonticchiati uno sull'altro, aperti. E, se piove, questi scatoloni si trasformano in una melma infernale, scivolosa, viscida, maleodorante.

E questo è forse l'aspetto più disgustoso della mia triste vita: l'odore. Qualche volta, uno dei miei genitori, con una bella divisa dell'Ama, si dedica con cura a pulire intorno a me. Quasi sempre sono due
signori più anziani che, con grande amore per il loro lavoro, passano con attenzione la scopa prima dell'idropompa. La maggior parte delle volte, invece, gli altri, specie i più giovani, passano velocemente, senza di fatto pulire.

Mi avevano detto, qualche mese fa, che con la scelta di un nuovo capo per l'Ama tutti i problemi sarebbero stati risolti. Che, finalmente, avrei potuto vivere in modo decente, senza essere lordo costantemente dentro e fuori.
Purtroppo, invece, pare che non sia così.

Vi prego. AIUTAT'M!










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