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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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giovedì 8 giugno 2017

TRASPARENZA, UN MITO COME LE SIRENE

Ho iniziato questo mestiere che sindaco era Francesco Rutelli. Sono passato per il settennato di Walter Veltroni e per i cinque anni di Gianni Alemanno (vissuti dall'altro lato della scrivania). 
E ho assistito alla meteora Marino: 30 mesi di altalena impietosamente sepolti sotto un ego ipertrofico e un'inadeguatezza palese del primo cittadino più che della sua Giunta.

Ho perso il conto di quante conferenze stampa abbia seguito. 

Ma non ne ricordo alcuna in cui, presentando ai giornalisti un provvedimento, il testo di questo provvedimento non venisse consegnato alla stampa
Certo, poi veniva data una scheda di sintesi o un comunicato stampa. 
In questo modo si dava l'"interpretazione autentica" del Comune sul documento consegnato.

Con la Giunta Raggi questa prassi di trasparenza è stata cancellata.

Hanno presentato la nuova delibera di pubblico interesse sullo Stadio. Ma il documento abbiamo dovuto, ciascun giornalista, procurarcelo da soli, con l'amico dell'amico. 
E quello che è stato consegnato alla stampa non è più un'"interpretazione autentica" del provvedimento. 
Si chiama "velina".
Con l'ufficio stampa che, per giunta, si risente se questa cosa viene scritta (nelle rare, rarissime volte in cui gli stessi rispondono al telefono o ai messaggi).

Non è la prima volta che accade. 
Già avvenne con la delibera, sempre sullo Stadio, approvata il 30 marzo scorso e contenente le "linee guida" su cui è stata scritta quest'ultima. 
Per giunta, quando finalmente l'ufficio stampa della Raggi diffuse il testo, stranamente vi era un errore clamoroso: mancava la frase finale con la quale si concedevano agli uffici 90 giorni di tempo per scrivere la delibera poi adottata il 6 giugno. A pensar male...
E, ancora: si citano sempre gli "studi sul traffico" fatti sul ponte dei congressi e sulla metro. Chiesti e richiesti ma stranamente gli assessori scompaiono quando è il momento di consegnare le carte. 

Da chi inalbera il vessillo del Dio dell'OnestàH e della Trasparenza ci si aspetterebbe ben altro che le veline.
Ma, evidentemente, la trasparenza è un mito, come le sirene, buono quando gli altri governano. Quanto tocca a loro, la morale cambia. 

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