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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 11 aprile 2015

STADIO; PARTONO I LAVORI (DEI SONDAGGI GEOLOGICI)



Segnarsi la data: 26 marzo 2015. E anche il numero di protocollo: 28116. Questi due numeri, data e protocollo, sono il giorno di vero inizio dello Stadio di Tor di Valle della As Roma. Non è la prima pietra: per quello ci vuole ancora tempo, ma è l’inizio dei sondaggi geognostici e sismici.

Andiamo per ordine. Al IX Municipio, presidente Andrea Santoro (Pd), competente per territorio, è finalmente giunta dalla Eurnova la tanto attesa e sospirata “comunicazione di avvio delle indagini geognostiche e sismiche”. 

Arrivano le trivelle, insomma. 

E, a controprova, e con non poca difficoltà, una trivella operativa l’abbiamo vista e fotografata. Insomma, si può dire che finisce la prima parte dell’era delle carte bollate e si inizia a fare sul serio

Come? In sostanza, con un’apposita trivella, si fa un buco nel terreno per ricavarne una “carota” di materiale da esaminare per analizzare e comprendere la composizione del sottosuolo: questi sondaggi sono fondamentali per determinare, appunto, cosa c’è nel sottosuolo e, quindi, stabilire a quale profondità occorre scavare per piantare i pali delle fondazioni degli edifici. 
Soddisfatto e cauto il presidente del Municipio, Santoro: “L’avvio dei sondaggi geologici è un passaggio importante. Il Municipio, con tutti gli strumenti a disposizione, vigilerà per il rispetto delle regole. Soprattutto, però, ribadiamo l'impegno affinché siano onorate in tutte le fasi progettuali le indicazioni date in relazione all'impatto sulla viabilità dei quartieri”.

Il passaggio è fondamentale: stando sempre alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Marino al termine dell’incontro del 24 marzo scorso con Mark Pannes, Ceo dello Stadio, i progetti definitivi dovrebbero pervenire entro il prossimo 15 giugno, a oggi, cioè, fra 65 giorni (46 se si escludono i fine settimana). Perché il progetto sia “definitivo”, però, occorre che siano stati effettuati i calcoli strutturali. Per effettuare i calcoli strutturali occorre aver fatto le indagini geostatiche e sismiche. Quelle che, finalmente, sono iniziate da pochi giorni. 

Insomma, senza trivelle e sondaggi, non si può fare il progetto definitivo.



A questo punto, dopo un limbo di esattamente tre mesi – il 22 dicembre l’approvazione in Consiglio comunale della Delibera che sancisce il pubblico interesse al progetto e il 26 marzo la comunicazione di avvio dei sondaggi – lo Stadio riparte. 

Non è da escludersi che questa ripresa dell’attività sia legata alla collaborazione fra la Roma e la società australiana Lend Lease, specializzata proprio nella gestione di progetti complessi. 

Negli ambienti giallorossi filtra sempre un grande ottimismo sul rispetto dei tempi inizialmente indicati (entro fine anno la posa della prima pietra) ma realisticamente si inizia a ragionare su un potenziale slittamento dei tempi di circa 6-8 mesi per l’avvio del cantiere vero e proprio. 



La tempistica, infatti, è legata a una serie di incombenze obbligatorie dalle quali non è possibile derogare. Innanzitutto i tempi necessari a completare i sondaggi geologici: generalmente stimati in 2-4 mesi. A questi vanno sommati i tempi per completare i progetti definitivi, il deposito degli stessi in Comune che dovrà esaminarli prima di girarli alla Regione. In mezzo c’è la questione delle Valutazioni di Impatto Ambientale che, fra pubblicazione e altro, porta via altri 6 mesi. E, quindi, la Regione con i suoi sei mesi per esaminare il progetto in sede di Conferenza di Servizi decisoria. Poi gli eventuali espropri e le firme varie e quindi, finalmente, potrà posarsi la prima pietra. 
Che, al di là dei proclami da parte del Campidoglio, se avvenisse anche dopo l’estate del 2016, sarebbe per la Roma un successo eccezionale.

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