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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 14 ottobre 2017

STADIO, GIOCHI POLITICI E I PROPONENTI SI IRRITANO

Il nodo è, ancora una volta il Ponte di Traiano: uscito dalla porta della Conferenza dei Servizi, non essendo più fra le opere di pubblico interesse, potrebbe rientrare nella discussione dalla finestra degli studi sul traffico. 
Lunedì 16 vanno consegnati gli approfondimenti sul traffico richiesti in Conferenza. I proponenti sono convinti che questi studi basteranno a dimostrare che con la nuova “sistemazione” Raggi il Ponte dei Congressi è sufficiente. Ma, così non fosse, e la Conferenza ripristinasse il Ponte di Traiano, le cubature, no grazie. Meglio un finanziamento diretto statale. Perché la Roma è pronta a regalare la progettazione del Ponte di Traiano ma non a rifare (e pagare) per la terza volta il progetto del business park: visto che le tre Torri sono tramontate, Libeskind dovrebbe ridisegnare tutto. Anche perché, rimettendo Ponte di Traiano e cubature, il costo totale del progetto salirebbe di nuovo a 1 miliardo e 700 milioni dai circa 900 milioni di oggi. Però fra i proponenti inizia a trapelare una certa dose di irritazione: non piace per niente l’idea che lo Stadio torni ad essere terreno di sgambetti politici fra il Pd, guida politica della Regione Lazio, e il M5S, in Campidoglio. Lato Campidoglio, dopo due giorni di “caccia” serrata all’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, il laconico messaggio del suo staff è “non l’ho visto neanche un minuto oggi”. 


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