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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 7 agosto 2020

RIFIUTI, RICOMINCIA LA ZUFFA


La tregua è finita: Virginia Raggi e Nicola Zingaretti, il Pd e i 5Stelle, il Campidoglio e la Regione tornano ad azzannarsi sui rifiuti. Casus belli, il Piano regionale che, nel tardo pomeriggio di mercoledì, è stato approvato alla Pisana e che, con un emendamento presentato all’ultimo dall’assessore regionale all’Ambiente, Massimiliano Valeriani, ha riacceso lo scontro sopito nei giorni della scelta di Monte Carnevale come sito della discarica di Roma. 
Gli accordi che avevano sancito la fragile tregua prevedevano per la Raggi l’indicazione del sito della discarica e per la Regione la rinuncia a fare di Roma un ambito territoriale ottimale (Ato) autonomo accorpandola invece nell’Ato su base provinciale.
L’emendamento Valeriani rispetta sulla carta questo accordo ma, di fatto, lo cambia: tanto Roma da sola quanto la Provincia dovranno ciascuna dotarsi degli impianti necessari a raggiungere l’autosufficienza. 
Apriti cielo: i grillini attaccano il Pd. Il Pd attacca su Ama e sull’ennesima crisi rifiuti con l’immondizia che ha invaso nuovamente le strade di Roma.
Il Piano viene approvato poco prima delle nove della sera di mercoledì. Poco dopo, nota del presidente della Regione, Nicola Zingaretti: “La Regione Lazio anche sui rifiuti ha fatto il suo dovere. Meno rifiuti prodotti, più differenziata, nuovi impianti e sviluppo economia circolare. Ora basta furbizie. Tutti si devono assumere le proprie responsabilità per una gestione green del ciclo. I rifiuti non sono un problema, ma una risorsa”.
Pochi minuti e risponde la Raggi che attacca su twitter: “Zingaretti, parli di furbizie sui rifiuti. L'unica furbizia è quella del tuo piano regionale. Roma e i suoi tre milioni di abitanti non meritano altre discariche e tmb nella loro città. Non rispetti nemmeno la parola data”. 
Da lì in poi, le agenzie di stampa sono letteralmente inondate di comunicati dell’una e dell’altra parte: i 5Stelle fanno quadrato intorno alla Raggi e la parola d’ordine è etichettare il Pd come il “Partito delle Discariche”. I Dem contrattaccano a testa bassa difendendo le scelte della Regione e accusando i 5Stelle di incapacità amministrativa e programmatoria.
Insomma tutto da copione: con un Piano rifiuti che non contempla la creazione di nuovi termovalorizzatori ma privilegia le discariche e che si pone come obiettivo quello di giungere per il 2025 al 70% di raccolta differenziata e all’autosufficienza senza dover, quindi, esportare più rifiuti fuori Regione. La vera novità, al di là della querelle politica, è proprio contenuta nell’emendamento Valeriani: la necessità che Roma imposti la creazione di impianti di trattamento e di smaltimento in modo autonomo dalla Provincia è forse uno dei pochi passaggi del Piano che oggettivamente tiene conto delle reali necessità della città. Per interrompere questa costante crisi dei rifiuti. 

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