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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 20 marzo 2020

CORONAVIRUS; LA CROCIERA DIVENTA UN INCUBO


Doveva essere il viaggio della loro vita”. E si è trasformato nel peggiore degli incubi.
Vincenzo Imbroisi, avvocato del modenese, racconta la tragedia che, da fine febbraio, ha colpito i suoi genitori.
“Il 24 febbraio i miei genitori, Aldo e Rosetta, sono partiti da Mirandola per Milano e da lì, in aereo, in Florida. Si erano regalati una crociera, il viaggio della vita”.

Che è successo?  
Il 29, alla seconda tappa alle Isole Cayman, mio padre si sente male. Attacco di cuore. Viene immediatamente sbarcato, insieme a mia madre, e ricoverato in ospedale in stato di coma. Quando si riprende inizia a manifestare i sintomi della polmonite da Coronavirus senza che però venisse fatta una diagnosi precoce. Passano i giorni e gli viene fatto il tampone ma il risultato arriva il 12 marzo, cioè dodici giorni dopo il ricovero. Il 14 il virus ha la meglio”.

Con una diagnosi precoce si poteva salvare?
Non lo so”.

E ora?
Ora ho il problema di mia madre. Dal 29 febbraio è praticamente reclusa in una stanzetta che l’ospedale le ha messo a disposizione. Dopo l’esito positivo del tampone cui è stato sottoposto mio padre anche lei è stata controllata ma il primo tampone risulta negativo. Domenica le Isole Cayman chiuderanno gli aeroporti e non ho più molto tempo. Rischio che lei sia costretta a rimanere bloccata lì, da sola”.

Ha contattato le autorità italiane?
Certo e sono in costante contatto con il Console italiano in Florida che è competente per area geografica. Ma essendo mia madre negativa al tampone non rientra nei protocolli del Ministero degli Esteri per il rimpatrio assistito dei nostri connazionali all’estero”.

Quindi, di fatto, ora sua madre è abbandonata in una specie di limbo privo di soluzioni.
Sì. Per altro, mentre mio padre era sano come un pesce, senza mai aver avuto problemi di cuore o ai polmoni, mia madre è cardiopatica e con una invalidità, quindi un soggetto a rischio. Al momento la sua stanza è di tre metri per tre, come tutte le stanzette di un ospedale. E da 20 giorni sta lì, dopo aver dovuto vedere mio padre spegnersi. Si erano conosciuti a 15 anni. Stavano insieme da una vita”.

C’è anche il problema del rimpatrio della salma di suo padre.
No. Mi è stato spiegato che a causa del virus non era consigliabile né fare l’autopsia né rimpatriare la salma. Quindi è stato necessario procedere alla cremazione”.

Il 24 febbraio, quando i suoi genitori sono partiti, la quarantena non c’era ma il caso era appena esploso.
Vero. Non era stato assunto nessun provvedimento. E, per quanto da giorni si parlasse del Coronavirus, sembrava una cosa molto lontana. Mio padre prima di partire ha chiamato l’agenzia di viaggi per chiedere notizie e la conferma o disdetta della crociera ma gli è stato risposto che era tutto a posto. Diceva “al massimo, a Milano, non ci fanno partire”.

Su quale nave era stata organizzata la crociera?
Su una splendida nave della Costa Crociere, la Costa Luminosa. Già dopo un paio di giorni però sono nati i primi problemi tanto che alla prima tappa, in Giamaica, il Comandante ha disposto che a terra potessero scendere tutti i passeggeri tranne gli italiani. Da quanto ne so, essendo in contatto via social con chi è ancora a bordo, la nave sta rientrando in Italia”.

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