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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 19 aprile 2020

CORONAVIRUS; MASCHERINE: AZIENDA CHE VAI, PREZZO CHE TROVI



Sette euro e mezzo, più Iva. Totale nove euro e 15 centesimi. Tanto la Regione è stata disposta a pagare una mascherina FFP2 e FFP3. Il dato è scritto nero su bianco nella determina con cui, l’11 marzo, la Regione commissiona alla società genovese Futuro SrL, l’acquisto di 160mila FFP2 e 100mila FFP3, spendendo la faraonica cifra di 2milioni 379mila euro, iva inclusa. 
Ma, se questa è la punta dell’iceberg, non sono isolati i casi di acquisti poco sensati.  
Sempre l’11 marzo, dalla NBC System di Brera (Vt) vengono comprati mille pezzi di FFP3. In questo caso, però, li paghiamo poco: solo 3,5 euro a pezzo. Resta il quesito: con mille pezzi, quale fabbisogno di un ospedale si copre? 
Altro giro: 2 aprile, al prezzo non esattamente conveniente di 4,45 euro al pezzo più Iva, la Regione compra 5mila FFP3 dalla IDP SRL di Cogliate (Mb).
Per le FFP2, quelle in assoluto più acquistate dalla Regione Lazio almeno su carta, il 1 aprile se ne prendono solo 300mila pezzi dalla Emgi di Milano a 3,9 euro l’una e una spesa di 1 milione e 170mila euro.
Passando alle chirurgiche, il 6 marzo alla Servimed di Talsano (Ta) viene commissionata la fornitura di 21mila pezzi, a 1 euro e 10 a pezzo, fanno 23mila euro e spicci. Il 25 marzo alla Union Petroli - società che di base commercia in carburanti, moto e auto - viene affidata la comanda per 300mila chirurgiche a 82 centesimi l’uno.
In altri casi, prezzi a parte, le comande della Protezione civile si muovono nell’ordine del milione di pezzi. 
Succede così con la Eco Tech: in tre affidamenti, si comprano tre milioni e mezzo di FFP2, 4 di FFP3 e 2milioni di chirurgiche. Oppure con la European Network Tlc: la commessa sostanziosa è quella del 19 marzo con 5milioni di FFP2 ordinate al prezzo di 3,5 euro l’una per un totale di oltre 21milioni di euro.
Insomma, il prezzo delle mascherine dovrebbe variare molto in funzione del quantitativo acquistato ma dalla Regione sembrano aver privilegiato la bulimia: intanto compro e pazienza del costo.
Per cui, nel magazzino della Protezione Civile regionale ora dovrebbero trovarsi: 19 milioni e 240mila FFP2 per oltre 67 milioni di euro impegnati, 4 milioni 106 mila FFP3 del valore di 21 milioni e 14 milioni 621mila chirurgiche per un importo di 7 milioni e 777mila euro.
Prezzo medio di una FFP2 è 3,5 euro a pezzo con un minimo di 2,3 euro offerto dalla Wisdom Glory Holdings e il massimo di 7,5 della Futuro SrL; di una FFP3 è 5,33 con il minimo di 3,9 euro/pezzo della Eco Tech e il massimo sempre i 7,5 euro della Futuro; e, infine, per le chirurgiche siamo a 53 centesimi prezzo medio con un minimo di 36 centesimi della Gold Beam Company e il massimo di 87 della Wolrdwide Luxury. 
Spiega Roberta Angelilli, membro dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, che ha analizzato questo aspetto della vicenda: “A prescindere dagli aspetti penali, su cui attendiamo gli approfondimenti della Procura, ciò che colpisce guardando le determine è l’evidenza di alcune offerte anomale che sembrano configurare un possibile, ingente danno erariale. In generale tutte le società fornitrici rispondono nel mese di marzo, in cui i prezzi delle mascherine avevano subito un forte rialzo. Ciononostante, prendendo a riferimento le mascherine chirurgiche e le FFp2 che sono state fornite da quasi tutte le società interpellate si può notare come la forbice del prezzo unitario sia davvero troppo larga. La Corte dei Conti dovrà capire cosa è successo”.

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