*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

domenica 19 aprile 2020

CORONAVIRUS; LE MASCHERINE DALL'IMBIANCHINO


Il caso “mascherine fantasma” deflagra: l’apertura dell’inchiesta da parte della Procura della Repubblica spinge la Giunta Zingaretti a interrompere la grande fuga. Lunedì 20 le Commissioni Bilancio (presieduta dal Pd, Fabio Refrigeri) e Protezione Civile (presidente Sergio Pirozzi, FDI) si riuniranno in seduta comune, alle 10, invece che la mattina una, Bilancio, e il pomeriggio l’altra. In questo modo si dovrebbe evitare il rischio che il capo della Protezione Civile, Carmelo Tulumello, e la Giunta si presentino a rispondere solo a una delle due.

SHOPPING COMPULSIVO
Tulumello - e con lui la Giunta Zingaretti - dovrà spiegare ai consiglieri come mai siano stati fatti acquisti di merce in un modo che appare quanto meno improvvisato. 

IMPEGNATI OLTRE 130 MILIONI DI EURO
Al momento, il computo delle determine emanate dalla Regione riporta 48 affidamenti per un impegno di totale di spesa di 130 milioni di euro. Tralasciando la questione mascherine affrontata a parte, nei magazzini della Regione di via Bel Poggio dovrebbero trovarsi già 1 milione e 800mila paia di guanti in nitrile; 39.400 tute monouso; oltre 1 milione e 20mila tute isolanti. Poi, ancora: quasi un milione e mezzo di camici, 510mila cuffiette, 116mila occhiali, 100mila visori, 3mila calzari copriscarpe, 300 ventilatori polmonari, 500 “workstation” per terapie intensive, 2mila pompe a infusione, mille tester, 100 plussometri da dito, 150mila kit per tamponi.

I RITARDI
I ritardi nelle consegne, però, sono clamorosi. Tanto che, caso Eco Tech a parte, ci sono altre determine con le quali gli uffici hanno annullato precedenti ordini per inadempienza contrattuale: una fornitura ala AD Medical per 490mila mascherine FFP2 e 110mila FFP3 (quasi 2,7 milioni) e un’altra, 2milioni di FFP2, alla Igoffice.

E LA REGIONE PAGA 
Tutti (o quasi) a fornire mascherine. Il perché è chiaro: per fornire un ventilatore polmonare non ci si può improvvisare. Ma le mascherine, no, quelle, tutto sommato, possono essere facili da trovare. O così in molti devono aver pensato. Le carte della Regione riferiscono che dovrebbero già essere nel magazzino poco meno di 38 milioni di mascherine. Nell’ultimo annuncio di Zingaretti di un paio di giorni fa, il Presidente del Lazio riferiva di una consegna di oltre 9milioni e 600mila pezzi, peraltro principalmente di tipo chirurgico e non le FFP2 e le FFP3 fondamentali per il personale ospedaliero. Praticamente sarebbe arrivata una mascherina su quattro di quelle promesse. 
E già pagate, almeno a metà. Perché uno degli elementi da chiarire è come mai il Lazio si sia mosso anticipando metà delle somme senza, a quanto pare, farsi rilasciare garanzie. 
Non a caso, appena scoppiato il bubbone Eco Tech - brevemente: 3 affidamenti per quasi 35milioni di euro di spesa, due annullati per inadempienza e poi riconfermati a distanza di giorni - la Regione si era affrettata a comunicare che la conferma alla Eco Tech era avvenuta poiché “L’Azienda, a riprova della propria serietà e per fugare ogni illazione sulla sua affidabilità, si è offerta di garantire con una polizza assicurativa gli acconti versati dalla Regione Lazio”. Bontà della Regione. 

DALLE FERRAMENTA AI PARADISI FISCALI
L’elenco dei fornitori della Regione è un meraviglioso spaccato: c’è chi in realtà vende carte da parati, ci sono società con sede alle Isole Cayman e finite nei “Panama Papers”, chi vende prodotti omeopatici e chi fa l’editore.
C’è, ad esempio, la Pio Macarra - grande azienda con svariati punti vendita nell’hinterland romano - che si occupa di “commercio all'ingrosso di pitture, vernici, carte da parati” e simili cui è stato affidato l’incarico di reperire 1milione di FFP2 per poco meno di 3,6 milioni di euro (iva inclusa). Oppure la European Network Tlc di Milano, società dell’imprenditore croato Andelko Aleksic, nota alle cronache come editore di una serie di riviste di gossip e per aver tentato, un paio d’anni fa, di acquistare alcune pubblicazioni della Mondadori. La Regione le comanda 5milioni di FFP2 e 430mila camici per 26,6 milioni di euro. 
C’è addirittura chi non era neanche attivo, come la Worldwide Luxury Corner di Ostia, società non più attiva ma che riceve la commessa di procurare 2 milioni di mascherine chirurgiche, uno a di quelle a triplo strato, 500mila FFP2, 2mila tute protettive e 10mila occhiali. Per poco meno di 4 milioni e 300mila euro iva inclusa.
Oppure il caso della Wisdom Glory Holdings Ltd: sede a Hong Kong ma ben inserita nei file dei Panama Papers (inchiesta giornalistica su società di comodo nei paradisi fiscali): qui la commessa è di 2milioni di FFP2 per 4,6 milioni di euro di spesa.
A chiudere il cerchio, c’è anche il quarto affidamento alla Eco Tech: nonostante già fossero emersi problemi nell’adempimento delle prime commesse, il 25 marzo la Regione, per 4.750 euro, chiede alla Eco Tech di procurare mille tester. 


Nessun commento:

Posta un commento