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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 10 marzo 2018

GIÀ DA RIFARE I LAVORI PER TAPPARE LE BUCHE


Trecento quaranta euro ogni toppa: tanto costerà il “piano straordinario” del Campidoglio per coprire buche e voragini che si sono aperte in ogni strada della Capitale. L’account twitter di Luceverde Roma è costellato di notizie di strade chiuse o con restringimento di carreggiata causa “dissesto del manto stradale”. L’ultima in ordine di tempo è via Guido Mazzoni, al nomentano, chiusa fra Largo Mazzoni e la Circonvallazione nomentana. Ma, nelle ultime ore, l’elenco si è infinitamente dilatato comprendendo via di Acilia - con infinite ripercussioni sul traffico lungo via Cristoforo Colombo e via di Mezzocammino - via di Vigna Murata, via Flaminia Nuova, l’Appia Pignatelli, piazza Roberto Malatesta al prenestino con un’intera area recintata; viale dei Romagnoli sempre ad Acilia. 
Poi ci sono le strade che sono troppo piccole per finire su Luce Verde, ma non per questo meno disastrate: piazza Vittorio Emanuele, nel tratto che costeggia i binari del tram in direzione Termini, la velocità dei veicoli è quella da “spinta a mano” visto che più che di buche si può parlare di un’unica voragine lunga praticamente 250 metri, fra via La Marmora e via Mamiani; né sta meglio via Filippo Turati divenuta un vero e proprio campo minato. In tutte queste strade si vedono nitidamente affiorare tutti gli scavi mal chiusi (e mai controllati) operati dalle società dei pubblici servizi: lunghi serpentoni di fessure, spesso ad andamento a zig zag, su cui poi si spalancano intere voragini. 
Nel III Municipio, a Castel Giubileo bassa, da tre mesi Acea sta spaccando ogni singola strada per interrare nuovi cavi. Nessuna di queste strade, troppo piccole e quasi insignificanti per assurgere agli onori delle cronache, è stata ripristinata a norma: piccole toppe, di asfalto gettato qua e là che si stanno sollevando, lasciando direttamente lo sterrato o crateri lunari lungo via Grottazzolina, via Castorano, via di Castel Giubileo, via Montappone e stradine limitrofe. Tanto che viene da chiedersi dove siano i Vigili Urbani che firmano le determine per i divieti di sosta o gli uffici tecnici municipali che mai passano a controllare. 
Via Salaria, fra la Tangenziale Est e il Grande Raccordo Anulare è stata parzialmente rifatta più e più volte: da Alemanno, poi da Marino e l’ultima dalla Raggi. Ma mai con un vero rifacimento della strada: sempre la solita grattata superficiale con la stesa di asfalto nuovo sopra buche vecchie con il risultato che il guard rail che separa i due sensi di marcia ora è alto una trentina di centimetri e le buche, specialmente sulle corsie di marcia ordinaria in entrambi i sensi di direzione, sono di fatto disseminate lungo tutti i 5,5 km della Consolare. 
Secondo il sito decorourbano.org - nato nel 2011 e che raccoglie le segnalazioni degli utenti su buche, discariche, degrado delle aree verdi, vandalismo, segnaletica - a Roma oggi si contano 10mila buche e non c’è strada che sia risparmiata: Muro Torto, Cassia, Prenestina, Portuense, Aurelia, Pisana, Collatina, Tiburtina, Lungotevere. Secondo il responsabile del sito, Fabrizio Bottacchiari: "Ultimamente c'è stato un aumento delle segnalazioni di buche, non solo degli ultimi giorni ma degli ultimi mesi, in particolare a seguito delle pioggie e solo dopo anche a causa della neve".
"L'ipotesi di chiusura delle strade è stata scartata dagli stessi tecnici del Simu, autori della prima comunicazione, grazie ai lavori di manutenzione programmati nell'immediato", ha fatto sapere in serata il Campidoglio  

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