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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 30 maggio 2018

IL 2 GIUGNO DIVENTA LA FESTA DELLA DIVISIONE

Ufficialmente i pentastellati sono “tutti impegnati con il tour dei comuni sui territori” quindi nessuno di loro ha “confermato la presenza”. Rimarrebbe fuori solo Roberto Fico, che, in qualità di presidente della Camera, terza carica dello Stato, non può proprio bigiare gli appuntamenti connessi con la Festa della Repubblica del 2 giugno. 
E anche Matteo Salvini, pur non avendo ancora sciolto la riserva in via ufficiale, sarebbe orientato a disertare il tradizionale ricevimento al Quirinale, per il 2 giugno, fissato per le 18 con cocktail e concerto dell'Orchestra dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia. 
Più che la Festa della Repubblica, così, pare il 25 aprile. Un clima pesantissimo dopo il gran rifiuto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di nominare il professor Savona all’Economia - proponendo in alternativa il nome del capogruppo leghista a Monte Citorio, Giancarlo Giorgetti - con la conseguente rinuncia di Giuseppe Conte a formare il governo, l’incarico a Cottarelli e le polemiche, sui social e mediatiche, fra Quirinale, Grillini e Leghisti.
Dopo l’accenno all’impeachment, anche il Tricolore entra nella querelle politica. 
Luigi Di Maio aveva invitato i suoi sostenitori ad esporre il Tricolore per protestare contro le decisioni di Mattarella (“Appenderò oggi una bandiera italiana fuori dalla finestra del mio ufficio a Montecitorio affinché tutti possano vederla - aveva dichiarato Di Maio - Invito tutti a fare altrettanto. Prendete la bandiera, compratela e appendetela”).
Per chi però Roma l’ha girata, l’appello di Di Maio è palesemente stato ignorato. A parte hotel, sedi istituzionali, scuole e qualche ufficio, non c’è traccia di Tricolori appesi. Neanche nei due Municipi romani - l’VIII Garbatella e il III Montesacro - dove il prossimo 10 giugno si voterà per rieleggere i Presidenti di Municipio dopo il crollo delle due giunte pentastellate c’è una traccia apprezzabile e sensibile che i romani abbiano ascoltato e accolto l’invito del capo politico del Movimento. L’assenza di bandiere italiane sembra non essere sfuggita ai vertici grillini: nel giro di poche ore, sempre dal suo profilo Facebook, Luigi Di Maio, annunciando la manifestazione a piazza Bocca della Verità del 2 giugno, ha chiesto ai sostenitori di cambiare l'immagine del profilo social con un tema dedicato a questa iniziativa. Ovviamente con il tricolore verde, bianco e rosso. 
A parte le facili ironie su bot e troll che si distingueranno proprio per i tricolori, i 5Stelle abbassano un po’ i toni: Roberto Fico sarà alla parata militare della mattina a fianco di Mattarella mentre il pomeriggio, per la manifestazione di Bocca della Verità, si legge sul blog M5S: “la nostra piazza non è contro il Quirinale, ma è a favore del nostro diritto di votare e scegliere”.

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