lunedì 28 ottobre 2019

STADIO DELLA ROMA, L’ANAC E LA FIBRILLAZIONE DELLE RANE


Sussulto dell’ultimo minuto: l’Anac, Autorità nazionale anti corruzione, scrive a Comune e Regione e chiede di pubblicare la convenzione in via di definizione sul progetto Stadio della Roma
Subito i ranocchi di Tor di Valle in agitazione: s’ode un gracidare infernale… “Anac, Anac, Anac” ripetuto come le trombe del Conte di Carmagnola. 

Ora, a parte l'evidente malinteso della richiesta alla Regione che, al momento, sta alla finestra non avendo alcun potere - fatto che denota la scarsa dimestichezza con la materia - s
gomberiamo il campo da qualunque equivoco: l’Anac non ha alcun potere in merito. 

Anzi, la richiesta dell’Autorità va ben oltre i suoi compiti e limiti

Forse che il Comune deve pubblicare le bozze di una delibera prima che questa sia approvata?
No, ovviamente. 
Forse che Anac ha chiesto a Milan e Inter di pubblicare integralmente il loro progetto parzialmente secretato per ragioni di politica industriale? Ma neanche per sogno, ovviamente. 
Forse che Anac ha chiesto di pubblicare o il Comune ha mai pubblicato i testi di convenzioni ancora in discussione?
Forse che Anac rivolge analoghe domande agli altri 7.913 Comuni di Italia? Ma nemmeno per sogno. 
Gli atti si commentano, si controllano, si contestano, si analizzano, si vivisezionano e si portano in tribunale quando sono definitivi. 

Le varie associazioni che hanno scritto ad Anac dovranno pazientare: quando gli atti saranno completati, subiranno, come da legge, una fase pubblicistica: saranno inseriti in una apposita delibera che andrà esaminata dalle Commissioni consiliari (almeno 5: urbanistica, lavori pubblici, trasporti, commercio e ambiente. E forse pure sport) e dal IX Municipio, competente per territorio. Poi andrà in aula per il voto. Che, c'è da giurarci, sarà accompagnato da un ampio dibattito. 
Tempo per esaminare i testi, quelli definitivi, ce ne sarà a bizzeffe. 
Qualcuno potrebbe obiettare: ma la stampa ha anticipato i contenuti dell'atto. Quindi ora ce lo diano. Vero. L'atto è stato anticipato su Il Tempo. Ma non pubblicato. Perché il testo non è definitivo. 








Nessun commento:

Posta un commento