Non è ancora la bocciatura definitiva perché nel merito i giudici amministrativi si pronunceranno solo il prossimo 6 novembre. Tuttavia, che il Tar del Lazio abbia accolto la richiesta di sospensiva della delibera che dispone la liquidazione di Roma Metropolitane è un segnale preoccupante per il sindaco di Roma, Virginia Raggi, l’assessore al Bilancio e Partecipate, Gianni Lemmetti, e l’intera maggioranza 5Stelle. Giusto 5 giorni fa, quasi di notte, i grillini hanno approvato, in un’Aula occupata per protesta dalle opposizioni, il testo che cancella l’azienda che progetta infrastrutture di mobilità per conto del Campidoglio. Ora il Tar sospende la delibera e i suoi effetti e il 6 novembre deciderà nel merito se dichiarare illegittimo il testo Raggi/Lemmetti.
Il Sindaco, interpellata a margine di un evento, si è rifugiata nel più classico e imbarazzato silenzio (“non rispondo ad altre domande”). Parla con una nota l’assessore Lemmetti: “Attendiamo la decisione nel merito. Abbiamo fiducia nell'operato dei giudici amministrativi e nella correttezza del nostro lavoro”.
Il resto del mondo politico capitolino più che esultare per questa prima vittoria - il ricorso al Tar è stato presentato da Luisa Melara (presidente dimissionaria di Ama), dall'Ad dimissionario di Roma Metropolitane, Marco Santucci, da Stefano Fassina, deputato e capogruppo di Leu in Campidoglio e dai sindacati - coglie l’occasione per richiamare la Raggi a un ripensamento sulla chiusura dell’azienda.
Davide Bordoni (FI): “non sprechiamo invano il tempo fino alla sentenza. È opportuno considerare anche altre opzioni per evitare le conseguenze di una rottura fra Campidoglio e dipendenti, cittadini, sindacati”.
Una nota di Andrea De Priamo (Fratelli d’Italia) parla di “clamorosa sconfitta per la Raggi e Lemmetti che hanno sistematicamente ignorato tutti gli appelli delle opposizioni che oltre alle ragioni di merito contestavano anche gravi carenze della delibera tali da renderla illegittima come la mancanza del parere Oref, quella dei pareri delle commissioni, nonché tutti i dettagli di bilancio relativi alla azienda tali da motivare una scelta liquidatoria”.
Stefano Fassina, coautore del ricorso, rivolge “un appello alla sindaca Raggi affinché non attenda la sentenza di merito ma ritiri la delibera, che è una violazione delle regole fondamentali del consiglio comunale”.
Richiesta analoga dal Pd dopo aver ricordato che la “sospensiva evita che l'azienda porti lunedi i libri in tribunale” chiede alla Raggi di aprire subito un tavolo di confronto sul futuro dell’azienda.
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