Hanno studiato, si sono preparati, hanno sostenuto un concorso pubblico. E sono risultati idonei. Il Comune, che quel concorso aveva bandito, dice anche che gli servono quelle persone, gliene servono 30. Però ne assume solo 5 e, casualmente, fra questi cinque uno dei fortunati è il portavoce del presidente del Consiglio comunale. Marcello De Vito, sospeso ma ancora in carica dopo essere stato arrestato per presunta corruzione. Al danno di non essere assunti, poi, si somma la beffa: l’ultima iniziativa del ministro della Pubblica Amministrazione, l’avvocato Giulia Bongiorno, mette la scadenza ai vincitori che da fine settembre saranno semplicemente cancellati.
Insomma, una delle più classiche italiche ingiustizie: studi, fai il concorso, vinci, non ti assumono anche se serviresti e la tua graduatoria sparisce per decreto ministeriale.
Parliamo del famoso concorsone 2012, quello bandito sotto la Giunta Alemanno. Si trattava di un totale di 22 concorsi per 1995 diverse qualifiche: ruoli tecnici come geometra, geologo, ingegnere o architetto, poi ruoli amministrativi, e, ancora, vigili urbani, maestre d’asilo e anche giornalisti.
In questo caso, sotto osservazione è finita la procedura per assumere i “funzionari dei processi comunicativi e informativi”, vale a dire i giornalisti. In palio c’erano 50 posti che vennero assegnati dopo 4 prove: un quiz, due prove scritte e un orale. In totale, risultarono idonee 213 persone con le prime 50 vincitrici del concorso. In realtà, poi, 14 dei vincitori, vista la proverbiale solerzia nelle assunzioni, s’erano già trovati un’altro lavoro quindi rinunciarono per cui, alla fine, sono risultati assunti i primi 64. E, come anche per le altre 21 procedure, gli idonei in graduatoria sono andati a costituire una specie di bacino dal quale, in concomitanza con pensionamenti o altro, il Comune avrebbe potuto attingere per rimpinguare i propri ranghi.
Nonostante in pianta organica si facesse menzione della necessità di ulteriori 30 funzionari della comunicazione da assumere, in sei anni il Campidoglio non ha ritenuto necessario assumere nessun giornalista oltre i vincitori, al contrario di quanto fatto per le altre procedure. Arriva la Bongiorno che, con un proprio decreto ministeriale, decide che le graduatorie aperte avrebbero avuto una scadenza. Per i giornalisti, il 30 settembre. Fine dei giochi e i 149 idonei in graduatoria possono definitivamente accantonare l’idea di entrare in Comune a lavorare.
Poi, il colpo d’ala. Nelle ultime settimane, stando alla delibera provvisoria spedita ai sindacati, il Comune decide di assumere altri 5 giornalisti fra gli idonei in graduatoria.
Soli cinque sulla trentina stimata come necessaria.
Fra questi - è il terzo nell’elenco - spicca il nome di Sandro Gugliotta. Che di particolarità ne ha due: la prima è che ha già un lavoro. La seconda che oltre ad essere stato il portavoce di Marcello De Vito è anche un superattivista pentastellato.
Stando, infatti, al curriculum, Gugliotta, legittimamente classificatosi fra gli idonei, è un funzionario direttivo presso l’Amministrazione penitenziaria; giornalista in una serie di testate come Romait, Nuovo Corriere di Roma e del Lazio, AboutBMW e altre; portavoce di De Vito e “responsabile della comunicazione politica e istituzionale del gruppo consiliare MoVimento 5Stelle ROMA” al Comune di Roma, da agosto 2003 (di almeno 10 anni in anticipo sui tempi!).
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