venerdì 10 maggio 2019

ATAC; BUS A NOLEGGIO FERMI E IN RITARDO


Stando alle carte, la consegna dei famosi 70 bus provenienti da Israele doveva essere completata entro i 10 aprile. Parliamo dei bus a noleggio, diesel euro5, che a fine febbraio Atac ha deciso di prendere a chiamata diretta per cercare di mettere una pezza a colori alla diminuzione sempre più strutturale delle vetture in servizio in città: 70 vetture Volvo da 12 metri al costo di 4 milioni e 375mila euro per un anno di servizio. Le prime 40 vetture dovevano essere “nazionalizzate e consegnate entro il 15 marzo”, poi altre 15 entro il 31 marzo e l’ultima tranche da 15 entro il 10 aprile.  
A oltre un mese da quest’ultima scadenza, invece, il fornitore ha bloccato l’arrivo da Israele di quelle vetture, ferme - come ha già denunciato la consigliera comunale del Pd, Ilaria Piccolo - perché Euro5 e, quindi, per i regolamenti italiani di tutela ambientale non più immatricolabili in Italia
Atac attende, mentre i dati (non ufficiali: a metà maggio ancora Atac non ha reso noto il bilancio ufficiale 2018) sul rispetto delle previsioni del concordato preventivo nel 2018 indicano un tracollo e un mancato rispetto del concordato per bus, tram, metro B e metro C. 
Analizzando, infatti, i dati mensili dell’anno 2018 sul rendiconto del servizio offerto, viene fuori che nel 2018 Atac avrebbe - condizionale d’obbligo in attesa che l’Azienda si degni di render noti quelli ufficiali - effettuato poco più di 79milioni di km con i bus, a fronte di una previsione del concordato di oltre 84 milioni, quindi con un -5% abbondante. Per i tram, il dato è un -9,8%: 4milioni effettuati a fronte di una previsione di 4 e mezzo. Per la metro B siamo a quasi 3 milioni e mezzo effettuati contro quasi 3,6 previsti (-2,8%). E per la C, la catastrofe: poco più di 1 milione e 200 mila km percorsi contro una previsione concordataria di uno e mezzo, con un crollo di quasi il 19%.
Scrive il direttore generale di Atac, Paolo Simioni, nel provvedimento di noleggio dei 70 bus, che “la gara deserta (la prima, quella del maggio 2018 per 320 bus diesel da 12 metri, ndr) e la ritardata operatività delle forniture Consip (il ripiego con i 227 bus da ancora costruire, ndr)” stanno avendo una “particolare incidenza” sul servizio. In sostanza, come con un poco di buonsenso è facile capire, senza vetture non si eroga il servizio all’utenza. E a poco servono i comunicati trionfali del Campidoglio sugli incassi che aumentano, visto che diminuisce il servizio e, con esso i costi di gestione.
Sempre il dg Simioni, scrive: “per il 2019 il piano industriale prevedeva una produzione di 94,2 milioni di vetture/km” a condizione che circolasse il “73% del parco vetture” (1498 mezzi) ma con un “ingresso di nuove vetture” pari a 258 l’anno, più l’assunzione di nuovi autisti. Chiaro, quindi, che anche il ritardo nella consegna dei 70 bus-tampone a noleggio rischia di avere ripercussioni serie sul rispetto del concordato preventivo.

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