Capannelle: il diario della crisi, giunta al giorno 801, registra una mezza retromarcia dalla rigidità degli ultimi giorni da parte di Hippogroup, lo storico gestore che da 72 anni ha in concessione l’Ippodromo dal proprietario, il Comune di Roma.
Lunedì pomeriggio, a Cesena, si è svolta l’assemblea dei soci di Hippogroup e ieri la Società ha diffuso una nota in cui annuncia di aver inviato al Ministero delle Politiche Agricole (Mipaaft), competente per i finanziamenti all’ippica, una lettera per comunicare la disponibilità a riprendere le corse nell’impianto sull’Appia. Ovviamente, una disponibilità condizionata al verificarsi di una serie di condizioni economiche e contrattuali. A stretto giro, arriva anche il tentativo maldestro del Campidoglio di intestarsi una vittoria che è ben lontana per tutti.
Andiamo per ordine.
La lettera di Hippogroup al Ministero
Il gestore di Capannelle scrive di aver “inoltrato immediatamente una comunicazione al Mipaaft nella quale, a fronte della disponibilità a riprendere il calendario delle corse con modalità da concordare” chiede “la sottoscrizione di un contratto che garantisca la necessaria copertura normativa ed economico-finanziaria”. Contratto che manca da anni.
Il punto interessante della lettera di Hippogroup è il successivo, i soldi. “Viene inoltre richiesto l’adeguamento dei contributi, insufficienti dal 2016 ad oggi, la riassegnazione di alcune corse storiche del trotto romano ingiustificatamente sottratte, in primis il Derby del Trotto e, infine, i pagamenti di quanto ancora dovuto per le annualità 2016, 2017 e 2018; pagamenti senza i quali qualsiasi responsabile programma operativo e di rilancio dell’ippodromo della Capitale risulterebbe sostanzialmente impercorribile”. Insomma, le corse possono riprendere ma solo se il Ministero paga. Anche perché - e si arriva al Campidoglio - per poter presentare in Comune un nuovo Piano Economico-finanziario così come sollecitato proprio dall’Assessorato allo Sport per scongiurare la chiusura dell’impianto, occorrono due elementi. Il primo, i soldi da investire. Il secondo, la certezza sulla durata dei contratti.
Il rapporto con il Comune
Nella nota stampa - che si discosta dalla lettera ufficiale che è rivolta solo ed esclusivamente al Mipaaft - Hippogroup fa riferimento anche allo stallo con li Comune: “Auspichiamo che l’Amministrazione di Roma Capitale, in particolare l’Assessorato allo Sport, di fronte a questa ennesima manifestazione di buon senso e disponibilità, interrompano la premeditata guerra che hanno condotto in questo biennio contro la nostra Società fatta di dichiarazioni pubbliche contraddittorie, se non diffamatorie, rispetto agli atti amministrativi effettivamente emanati e si impegni a rispondere a stretto giro alle istanze presentate”. Questa è “l’ultima occasione per evitare il collasso totale del sistema”, cioè l’ippica e i suoi posti di lavoro, il degrado dell’impianto e la perdita di decine di attività, sportive e culturali, che vi si svolgono “a causa delle dissennate e schizofreniche politiche seguite da Roma Capitale”.
La risposta di Frongia
A stretto giro, arriva anche l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, il grande accusato da Hippogroup per questa crisi: “Hippogroup ha comunicato oggi, dopo diversi giorni di attesa, la sua decisione di rispondere positivamente alle istanze proposte da Roma Capitale”, con libera interpretazione del testo. “Siamo ben consapevoli che la questione non è ancora chiusa. Mi auguro davvero che sia l’inizio di una nuova fase dove, oltre a riprendere le corse, Hippogroup garantisca non solo i livelli occupazionali attuali ma anche il reintegro di coloro che sono stati licenziati in precedenza”.
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