martedì 12 marzo 2019

ECCO COSA SI PERDE CON CAPANNELLE


Noi siamo tranquilli e, almeno per ora, Rock in Roma è confermato”: non hanno dubbi, ufficialmente, gli organizzatori di Rock in Roma - la kermesse musicale che si svolge dentro l’ippodromo delle Capannelle - e non si sentono minacciati dalla crisi nera fra il Comune, proprietario dell’impianto sull’Appia, e la Hippogroup, storico gestore da 72 anni delle corse a Roma. 
Per gli organizzatori di Rock in Roma “le prevendite vanno avanti e abbiamo già cinque date sold out” e non ci sono motivi per temere. L’idea che il collasso dei rapporti fra Hippogroup e Comune possa avere ripercussioni anche sugli eventi che si svolgono a Capannelle, per ora, “non viene presa in considerazione”. 
Ufficialmente. 
In realtà, trapela tutt’altro che questa serenità olimpica fin troppo urlata. Un paio di giorni fa, fonti autorevoli raccontano di una telefonata piuttosto tesa fra Rock in Roma e Hippogroup, con i primi a chiedere notizie e rassicurazioni. E con Hippogroup che avrebbe risposto (in maniera piuttosto risentita) che sono due anni di problemi e tensioni con il Campidoglio nel silenzio di Rock in Roma che solo ora si sarebbe svegliata, quando ha capito che lo show-down col Comune potrebbe creare ben più di un problema all’estate musicale. 
E non è solo Rock in Roma che potrebbe risentire della fine della gestione Hippogroup a Capannelle. All’interno dell’Ippodromo, infatti, si svolgono svariate altre attività, oltre trotto e galoppo: c’è una scuola pony rivolta ai ragazzi con disabilità; il Capannelle Cricket Club che ha vinto titoli nazioni ed internazionali; il Running Camp di Roma Road Runners; il Ciclo Cross. E, ancora, il mercato contadino a km zero ogni weekend; una mostra scambio di auto d’epoca, la Millennium, che si svolge due volte l’anno; le sfilate degli studenti di moda dell’Accademia Koefia che si svolgono a giugno.
E, non da ultimo, la Federazione di Atletica Leggera (Fidal) e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) organizzano dentro Capannelle i campionati studenteschi di corsa campestre. “Per quest’anno, fortunatamente, la stagione dentro l’Ippodromo si è già conclusa”, spiega Fabio Martelli, presidente Fidal Lazio. “Abbiamo ancora le finali ma quelle sono state fissate a Cassino”, aggiunge. Se Hippogroup chiudesse e il Comune non avesse un piano B? “A quel punto dovremmo andare altrove. Ci sono altri impianti, ad esempio c’è Villa Pamphilij o il Divino Amore. Ma certo Capannelle offre una situazione migliore”.
Insomma, la querelle fra Hippogroup da una parte e Campidoglio dall’altra, non rischia solo di vedere il licenziamento di un centinaio di lavoratori impiegati direttamente dal concessionario, più un altro migliaio dell’indotto; distrutta l’ippica a Roma per come la conosciamo; e di aprire dentro Roma una voragine grande 1 milione e 600mila metri quadri da controllare perché non venga smontato l’Ippodromo e degradate le strutture. A tutto questo si somma la difficoltà a continuare a tenere vive alcune iniziative, alcune delle quali sono oramai una tradizione pluriennale. Trapelano anche delle notizie su cosa Hippogroup deciderà di rispondere al Campidoglio che aveva ribadito di accettare 66mila euro annui come canone di affitto ma di considerare la cifra solo un acconto a valere su un futuro adeguamento dello stesso. Escludendo l’idea di un’accettazione passiva dell’ultima richiesta di presentare un nuovo Piano economico finanziario, è possibile che Hippogroup possa presentarne uno redatto da una prestigiosa firma del mondo dei commercialisti e approvato da una grande banca così da blindarlo e chiedere garanzie da nuovi singhiozzi del Comune nella vicenda. In alternativa, restituzione delle chiavi. Fra oggi e domani la decisione dei soci di Hippogroup convocati appositamente a Cesena.


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