“Durante la campagna elettorale nel 2018 ci siamo impegnati a chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno della regione Lazio entro il 2019, bastava attivare tutti gli impianti autorizzati dal Piano Polverini”.
Stefano Parisi, consigliere regionale del Lazio, era il candidato alla Presidenza nelle elezioni 2018, arrivato poco dietro Nicola Zingaretti.
Consigliere, per “chiusura del Piano” intende l’autosufficienza del Lazio nella gestione del ciclo rifiuti?
“Sì, intendo quello. L’emendamento che ho proposto e che è stato approvato prevede la chiusura del ciclo dei rifiuti entro il 2025 come primo obiettivo del Piano”.
Parisi, il Piano manca dell’impiantistica per la chiusura del ciclo sull’indifferenziato.
“Già. Loro dicono: entro il 2025 raggiungeremo il 70% di raccolta differenziata. Totalmente irrealizzabile. Se anche fosse realizzato questo obiettivo comunque avremmo 500mila tonnellate da portare fuori dalla Regione. È un Piano che non risolve niente. Una valanga di piccole misure sul compostaggio da fare nel giardino di casa”.
Pochi giorni fa il progetto Ama di un impianto di compostaggio aerobico a Cesano ha ottenuto l’assenso con prescrizioni alla Valutazione di Impatto ambientale ma la Lega si è schierata con i Comitati della protesta.
“La Lega è a favore dei termovalorizzatori ma poi su un semplice impianto di compostaggio si mette contro. Per noi nel Lazio serve un secondo impianto di termovalorizzazione, oltre a quello di San Vittore del Lazio, altrimenti l’obiettivo che il Consiglio ha approvato, di chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno della regione entro il 2025, non è realizzabile. C’è però una parte di Fratelli d’Italia che è totalmente contraria. Questa è la contraddizione del centrodestra”.
Dunque avete proposto un secondo termovalorizzatore.
“Si, ma difficilmente passerà anche se ci sono settori anche della maggioranza favorevoli. Ma Zingaretti oramai ha consegnato la Regione, come il Governo, alla subalternità ai 5Stelle. La verità è che su questi temi la politica ha paura di guidare la Regione verso la modernità”.
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