Potrebbe essere vicina la soluzione al problema delle aree di sosta e di emeregenza sui tratti romani di Cassia Bis e Pontina trasformate, dall’inciviltà di molti, in discariche a cielo aperto.
Dopo la denuncia de Il Tempo dei giorni scorsi, infatti, si è tenuta una riunione operativa al Ministero delle Infrastrutture con la presenza di funzionari sia di Anas che del Comune di Roma che della Regione Lazio.
Il problema, molto italiano, è la confusione di competenze che genera lo stallo: pulire le piazzole di sosta non si sa a chi spetti, se ad Anas, cui Pontina e Cassia Bis sono state concesse a febbraio 2019, oppure al Campidoglio e, quindi, ad Ama.
Secondo Anas, infatti, la pulizia della sede stradale, piazzole di sosta comprese, spetterebbe ai Comuni, magari anche con la sottoscrizione di apposite convenzioni, mentre all’Azienda compete la pulizia del verde limite strada e eventuali aiuole verdi spartitraffico. Secondo il Campidoglio, invece, dall’obbligo di pulire le sedi stradali sono escluse le arterie in regime di concessione, come, appunto, Cassia Bis e Pontina. Fatto sta che da mesi sembra che tutti gli insudiciatori di professione si siano dati convegno su queste strade i cui bordi e piazzole di sosta sono diventate depositi di sanitari, elettrodomestici, bottiglie, plastica, copertoni, materassi, calcinacci, mobilia, masserizie varie, televisori. Insomma, di ogni possibile rifiuto non solo ingombrante ma anche semplicemente domestico.
Nella riunione al Ministero, Anas ha preso l’impegno di stanziare un totale di 400mila euro - 200mila per Cassia bis e altrettanti per la Pontina - per le operazioni di bonifica con la motivazione che i rifiuti hanno oramai invaso la sede stradale e possono costituire pericolo per gli automobilisti. In attesa, però, che si celebrino le gare - difficile che ci voglia meno di un quadrimestre - Anas, che non ha a disposizione nel suo parco mezzi veicoli adibiti alla rimozione dei rifiuti, ha preso contatto con il Campidoglio affinché, pagando il servizio, sia Ama ad occuparsi in questo periodo di vuoto della pulizia delle due strade.
Pulizia che, però, da sola sarebbe sufficiente solo a liberare le aree fra una discarica e l’altra senza tentare di risolvere il problema alla radice. Per questo, in collaborazione con la Regione Lazio, Anas intende posizionare lungo le due arterie una serie di telecamere che consentano non solo di riprendere genericamente eventuali “zozzoni” all’opera ma anche di identificare sia le targhe dei veicoli che i volti degli incivili in modo tale da poter, poi, inviare al Campidoglio i dati di chi abbandona i rifiuti affinché il Comune possa multarlo.
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