Per la proposta di delibera Grancio/Fassina di annullamento d’ufficio (in autotutela) della delibera Raggi 2017 sul pubblico interesse alla costruzione dello Stadio della Roma, tutto rinviato almeno alla prossima settimana. Nella seduta della Commissione Sport che, ieri mattina, avrebbe dovuto esprimere il proprio parere - a seguire quello delle altre Commissioni: urbanistica, mobilità, lavori pubblici - nulla di deciso: erano, infatti, arrivati solo i pareri del Dipartimento Urbanistica e della Ragioneria generale. Per la Ragioneria generale la proposta Grancio/Fassina non ha rilievi contabili.
Per il Dipartimento Urbanistica, invece, bocciatura su tutta la linea: come già scritto ieri da Il Tempo, la proposta Grancio/Fassina è sbagliata. Non a caso, nella seduta della Commissione, la consigliera ex 5Stelle, ora Gruppo Misto, Cristina Grancio, ha illustrato più che la sua proposta, le obiezioni ai rilievi del Dipartimento Urbanistica utilizzando, in un paio di occasioni, il famoso “parere Magnanelli”, quello reso al sindaco Raggi a fine gennaio 2017 sulla possibilità di annullamento in autotutela della delibera Marino. La Grancio ha deciso di non consegnare copia di questo parere alla Commissione in modo che siano i consiglieri stessi a chiedere alla Raggi di produrlo ufficialmente agli atti. Per Stefano Fassina, l’altro cofirmatario della proposta di delibera, la Raggi “se non ha nulla da nascondere deve desecretare il parere dell’Avvocatura”, cioè quello dell’avvocato Andrea Magnanelli. Stesso discorso anche per il Pd (Marco Palumbo, “un segreto di Fatima?”) e per la civica Svetlana Celli. Un parere che, in realtà, oramai non sposta più nulla: da quell’epoca, si sono succeduti: l’uscita di Paolo Berdini dalla Giunta, il nuovo accordo con la Roma, la nuova Delibera di pubblico interesse e, soprattutto, il via libera della Conferenza di Servizi decisoria. Insomma, il mondo non si è fermato a gennaio 2017.
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