martedì 8 gennaio 2019

CODACONS: "IL COMUNE RIMBORSI LA TARI"


Se le scuole, per ora, appaiono salve dal rischio chiusura, questo non vuol dire che la situazione rifiuti sia risolta. Anzi. Sui social, le istantanee di una città allo sbando si susseguono senza sosta: cumuli di rifiuti più o meno ovunque, dal centro alla periferia. Topi che banchettano coi rifiuti dividendoli con i piccioni e con i gabbiani che, spesso, si cibano anche degli stessi roditori. 
Quindi, dopo l’allarme lanciato dai presidi e dall’Ordine provinciale dei medici e degli odontoiatri circa i rischi sanitari legati all'emergenza rifiuti a Roma, anche il Codacons fa sentire la sua voce annunciando la preparazione di un’”azione legale, finalizzata a consentire a tutti gli utenti romani di costituirsi parte offesa nell'inchiesta aperta di recente dalla Procura di Roma sul caso rifiuti e ottenere il giusto risarcimento danni nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili della grave situazione determinatasi'”, spiega il presidente Carlo Rienzi.
Più importante, però, è il richiamo che Rienzi e il Codacons fanno alla giurisprudenza per ottenere il rimborso di parte della Tariffa rifiuti: “Sul piano amministrativo - spiega Rienzi - i cittadini possono però già attivarsi per ottenere il rimborso dell'80% della Tari così come previsto dalla legge vigente: il Decreto Legislativo 507/1993 e le successive sentenze della Cassazione stabiliscono infatti che 'la TARI è dovuta nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall'autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all'ambiente”.
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) i residenti a Roma sono quelli che hanno la peggior resa, in termini di rapporto qualità/prezzo, del servizio rifiuti. Nel 2016 (ultimo dato disponibile) ogni romano pagava 259,73 euro l’anno per la Tari ottenendo in cambio una differenziata valutata al 42%. Più cara della Capitale, solo Venezia la cui tariffa supera i 335 euro annui per abitante ma che ha una differenziata al 57%.
Un dato confermato anche dall’ultimo focus sui rifiuti dell’Agenzia per il Controllo sulla qualità dei Servizi pubblici erogati dal Comune da cui emerge l’aumento esponenziale del costo per gli indifferenziati, passati da 11,58 centesimi al kg nel 2003 ai 23,50 centesimi del 2016. Anche per i rifiuti differenziati i costi sono aumentati da 11,42 centesimi al chilo del 2003 con una differenziata al 25%, ai 28,61 del 2016 e una percentuale di differenziazione al 45%.
Intanto oggi andrà in scena in Consiglio comunale la delibera beffa dei 5Stelle con cui i grillini vorrebbero imporre l’obbligo della pulizia dei marciapiedi. Per Andrea De Priamo (FdI) la proposta dei consiglieri pentatellati è “una provocazione. Una cosa è supportare il ruolo dei volontari un'altra è obbligare i privati a fare ciò che Ama non fa. Pronto emendamento per ribadire la volontarierà e una compensazione con sgravi sulla Tari. Se questo emendamento dovesse essere respinto sarebbe confermato che sono ormai completamente allo sbando e la gestione dei rifiuti e della igiene pubblica è ormai fuori controllo”.

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