Scenario 1: Domenica, intorno alla mezzanotte, la notizia del giorno è che il quorum è stato superato e non solo il referendum su Atac è valido, ma addirittura hanno vinto i sì. Però, siccome era un referendum consultivo il Campidoglio non è tenuto giuridicamente a dar seguito all’esito della consultazione, quindi, si va avanti sulla strada tracciata dall’Amministrazione 5Stelle.
Scenario 2: Niente quorum, il referendum semplicemente non è valido.
Scenario 3: Il quorum è stato raggiunto ma hanno vinto i no.
Tra scenari il cui esito è comunque quello di (ri)consegnare alla città un’Atac disastrata così come la conoscono i romani. Ecco le principali voci che fanno di Atac, insieme ad Ama, uno dei pilastri negativi del Campdoglio.
BILANCIO
L’Amministrazione propaganda un bilancio, nel primo semestre 2018, in attivo per poco più di 5 milioni di euro. A parte che i conti si fanno a fine anno più che a semestre, l’attivo è comunque legato alla procedura di concordato che ha congelato i debiti (1,3 miliardi di euro) che Atac ha con Campidoglio, Regione, fornitori, e con un passivo registrato di 120 milioni di euro e spicci nel bilancio 2017. Il congelamento dei debiti dovuto al concordato preventivo, non significa che quei debiti siano evaporati. Vanno pagati. Non al momento ma andranno pagati, prima o poi. E questo, al netto dell’iter per il concordato che non si è ancora concluso.
FLAMBUS
Più eclatante di tutti perché sotto gli occhi di tutti: il più famoso è stat quello dell’8 maggio scorso in via del Tritone. Ma da inizio 2018, le statistiche riferiscono di un totale di 22 vetture andate a fuoco, di cui 12 completamente distrutte e 10 con danni parziali. Di queste 10, 4 sono state recuperate e 6 sono ferme.
APPALTI E NUOVE VETTURE
C’è poi il capitolo della propaganda sull’arrivo di nuove vetture. La Raggi, dal palco della kermesse pentastellata, ha detto “abbiamo comprato 600 nuovi autobus che sono in arrivo”. Poi, quando si va a spacchettare il dato, viene fuori che gli autobus in questione non sono 600. Ma un numero tutt’altro che identificato chiaramente. Basta aprire la delibera 20/2018 del CdA di Atac per capire i numeri veri: 320 vetture diesel dovevano essere acquistate nel 2018 per il 2019, ma la gara è andata deserta. In aggiunta a quelle 320, sene dovevano comprare 58 a metano via Consip. Ma proprio la gara fallita ha spinto il Comune a metterci una toppa e trasformare questi 58 nei 227 che saranno forniti da Industria Italiana Autobus. Che, però, ha solo ottenuto la fidejussione preliminare ma ancora non ha firmato il contratto.
Poi ci sono 248 autobus ibridi da fornire fra il 2020 e il 2021 ma la gara è prevista per il 2019. In sintesi, quindi, di 600 autobus nessuno ancora è stato effettivamente acquistato ma c’è solo l’impegno per 227 vetture da prendere via Consip. E, non a caso, alcuni giorni fa, il Comune è corso ai ripari mettendo in cantiere 100 milioni per noleggiare altre vetture. Con l’ironia del presidente della Commissione Mobilità. Enrico Stefàno: “ma noleggio o proprietà cosa ti cambia?”. Che acquistare non è noleggiare.
METRO
Anche per le metro il panorama è desolante, fra ritardi, corse saltate, stazioni che scoppiano. Dopo l’incidente della scala mobile di Repubblica, improvvisamente si registrano svariati impianti fermi tutti insieme.
ROMA TPL
Le gare d’appalto del servizio, come da referendum, no. Ma a Roma Tpl è stata prorogato senza gara il contratto di servizio dalla Giunta Raggi. Scadrà a novembre ma del nuovo bando non c’è traccia.
Nessun commento:
Posta un commento