mercoledì 4 luglio 2018

"IN CITTÀ NIENTE BUCHE" E GRILLO INCIAMPA SUL SENSO DEL RIDICOLO


Come spesso gli accade, usa facebook per lanciare la provocazione del giorno. Questa volta per Beppe Grillo il tema sono le buche di Roma. Che, a suo dire, non ci sono. Succede ieri, quando, dopo alcuni giorni trascorsi nella Capitale nell’abituale hotel fronte Fori Imperiali oramai assurto per il “garante” del Movimento a ciò che per i Socialisti di Craxi era il Rapahel, Grillo se ne va, in macchina e gira un breve video di un minuto e mezzo. 
Apertura su via Cavour, all’incrocio con via degli Annibaldi poi taglio drastico e la ripresa è sulla Tangenziale Est con imbocco del sottovia Passamonti verso la penetrazione urbana dell’autostrada A24 Roma-L’Aquila. Si autodefinisce, Grillo, “moralizzatore del traffico” usando un microfono con amplificazione “esortando” i passanti a sbrigarsi (“Fare veloce, il semaforo sta scattando“) e apostrofando altri automobilisti (“Il semaforo è rosso, non ti muovere, o vai a destra o vai a sinistra, non stare in mezzo alle corsie”).
È transitando sulla Tangenziale, però, che Grillo spara la seconda cartuccia in due giorni a favore della Raggi (la prima era una personalissima interpretazione del Comico genovese del problema rifiuti a Roma che ha scatenato letteralmente l’ira dei romani in rete): “Neanche una buca, neanche una buca, un pochino di manutenzione al verde è normale, sono 40 milioni di metri quadri, siamo leggermente indietro ma non vedo buche”, sostiene Grillo da dietro i suoi occhiali grigio-azzurrati.
Tralasciando le reazioni della rete a questa nuova intemerata pro-Raggi (il più educato dei quali è “Grillo è tornato a fare il comico a tempo pieno”) Grillo dice due cose.

La prima è che non ci sono buche. E può essere solo una battuta di un comico, un’iperbole, una provocazione. Perché che le buche ci siano, a Roma, lo sanno tutti. Tutti lo vedono. A partire dal Campidoglio che per questa prima metà del 2018 dovrà pagare 15 milioni di euro, 8 in più di quanto pagato in tutto il 2017, per i risarcimenti da buche. Campidoglio il cui “Piano Marshall” per le buche non è mai esistito nella realtà, come ammesso dagli stessi assessori Gatta e Lemmetti in Commissione. 
Lo sa l’Atac cui le buche della città stanno rendendo sempre più esigua la già ridottissima flotta di autobus: fra quelli barbecue e quelli che perdono pezzi per le condizioni dell’asfalto c’è poco da stare allegri, come ha sottolineato giusto un paio di giorni fa l’Agenzia per la qualità dei Servizi pubblici del Comune.
E lo sanno i romani che dalle piogge dell’autunno, poi dalla nevicata, hanno visto le condizioni delle strade cittadine fare la felicità di gommisti, meccanici e carrozzieri. 
Lo sanno i ciclisti del Giro d’Italia che nell’ultima tappa chiesero, era il 27 maggio, di “neutralizzare” la corsa proprio per le buche: troppo alto il rischio di farsi male. Una posizione quella dei ciclisti che fece fare una figuraccia internazionale alla città tanto che il Campidoglio ha tentato, senza successo, di metterci una pezza a colore un paio di giorni dopo, a frittata fatta in mondovisione. 
E poi c’è la seconda notizia. E al posto dell’assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari, ci sarebbe da preoccuparsi.
Se per lo stato catastrofico dell’asfalto romano, Grillo dice che va tutto bene, quando, invece, per il verde il Comico se ne esce con un “un pochino di manutenzione al verde è normale, sono 40 milioni di metri quadri, siamo leggermente indietro”, vuol dire che evidentemente siamo davvero giunti a livello di foresta amazzonica. E, forse, se ne finalmente è accorto pure Grillo.

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