giovedì 10 maggio 2018

LO STRANO CASO DELL'ESPERTO M5S


Alla ribalta mediatica, Angelo Capobianco, c’era finito, l’ultima volta, a fine aprile quando, con un’interrogazione alla Raggi nella sua qualità di Sindaco della Città Metropolitana, Carlo Passacantilli, consigliere per Fratelli d’Italia a Palazzo Valentini, aveva chiesto lumi e spiegazioni sul ruolo ricoperto da Capobianco. Il quale, per 55mila euro l’anno, viene assunto dalla Raggi in Campidoglio ma lavora alla ex Provincia di Roma. 

Scriveva Passacantilli: “Risulta che Capobianco, per conto del Sindaco Metropolitano lavori stabilmente presso Palazzo Valentini e coordini l’attività e la convocazione dei dirigenti della Città Metropolitana”.
La risposta della Raggi, sindaco della Città
Metropolitana, all'interrogazione di Carlo Passacantilli (FdI)

A giro, arriva la risposta della Raggi (protocollo 72306). 
Sì, Capobianco è assunto in Campidoglio (delibera Giunta capitolina 226/2017) e sì, lavora a Palazzo Valentini. 
Insomma, il cassiere del Comune paga un dipendente a tempo che viene distaccato per la sua attività presso un altro Ente. 
Non solo. Ma Capobianco - già consigliere comunale a Monterotondo, poi assistente parlamentare nella scorsa legislatura del deputato 5Stelle Alberto Zolezzi, eletto nel 2013 in Lombardia e confermato nel collegio di Mantova alle politiche di marzo scorso - quando entra a Palazzo Valentini “accede come visitatore e all’uopo è autorizzato all’ingresso tramite un ‘passi’ rilasciato dagli uffici competenti”.

In merito alla questione se Capobianco “coordini l’attività e la convocazione dei dirigenti della Città Metropolitana”, la Raggi risponde a Passacantilli: “non risulta che siano state convocate riunioni con i Dirigenti della Città Metropolitana dal dott. Capobianco, sebbene lo stesso abbia partecipato a incontri formalmente e regolarmente convocati dalla Segreteria del Sindaco”. 

L'interrogazione di Francesco Figliomeni (FdI)
alla Raggi, sindaco di Roma, su Capobianco
In realtà, il “non risulta” della Raggi è quanto meno non preciso: il 9 febbraio scorso, alle 17.25, dalla segreteria del Sindaco della Città Metropolitana parte un’email con all’oggetto “Convocazione prima riunione coordinamento”, diretta a una serie di dirigenti della ex Provincia di Roma (Massimo Piacenza, Claudio Di Biagio, Marco Iacobucci, Giampiero Orsini, Luigino Cornacchia) e anche ad alcuni consiglieri 5Stelle, fra cui l’attuale presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, il capogruppo in Campidoglio, Paolo Ferrara, i consiglieri Gemma Guerrini, Maria Teresa Zotta e, udite udite, Virginia Raggi
E il testo non lascia adito a dubbi interpretativi: “Gentilissimi, su richiesta del dott. Angelo Capobianco, con la presentesi convoca una riunione di coordinamento interdipartimentale con la parte politica. La stessa si terrà mercoledì 14 febbraio, alle ore 10.30, presso la sala riunioni della Presidenza”.
L'email di convocazione della riunione tecnico-politica
"su richiesta" di Angelo Capobianco
Insomma, in almeno un caso, Angelo Capobianco richiede una riunione con i funzionari e i dirigenti della Città Metropolitana cui vengono associati anche consiglieri 5Stelle. 

Dopo l’interrogazione in Città Metropolitana ora la Raggi dovrà rispondere anche a una seconda, questa volta in Campidoglio. A firmarla, il consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Figliomeni che, su tutta questa intricata vicenda, chiede di sapere “come viene regolato il conteggio delle ore lavorate o delle ferie di Capobianco e se risultano collaboratori al suo servizio”. 
La chiusura è di quelle pesanti: “Capobianco lavora stabilmente a Palazzo Valentini nonostante sia assunto dal Sindaco di Roma Capitale e non dal Sindaco della Città Metropolitana” e, quindi, Figliomeni chiede alla Raggi se vi siano “elementi di danno erariale” e “penali derivati dall’abuso in atti d’ufficio”. 





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