martedì 15 maggio 2018

ELEZIONI MUNICIPALI, ESAME PER LA RAGGI


Domenica 10 giugno si apriranno le urne in due Municipi romani, il III, Montesacro, e l’VIII, Garbatella. Entrambi usciti grillini alle elezioni che hanno portato la Raggi in Campidoglio e entrambi crollati miseramente per la incapacità e le camarille interne dei gruppi pentastellati. In VIII, dopo pochi mesi, il presidente Paolo Pace si scontra sulle questioni urbanistiche con l’ala dura e pura dei grillini, finisce nell’angolo, si appella alla Raggi, rimane da solo e si dimette. In III Roberta Capoccioni, emanazione politica di Roberta Lombardi di cui era assistente parlamentare, entra in collisione con i suoi, finisce nell’anglo, la Raggi prova a salvarla senza successo, sfiducia dei Consiglieri e nuovo voto. 
Due Municipi che per territorio e tradizioni possono rappresentare dei laboratori: in VIII è storicamente forte la sinistra dei centri sociali ed è il Municipio di Giorgia Meloni. Ecco che dalle primarie del Pd, il candidato ufficiale dei democratici, Enzo Foschi - uomo di lungo corso avendo lavorato con Veltroni, Marino, Zingaretti - esce sconfitto da un giovane, Amedeo Ciaccheri, frutto proprio delle realtà più movimentiste della sinistra. 
Nel centrodestra la corsa al candidato presidente la spunta Forza Italia, che fa schierare il vicepresidente del partito, Simone Foglio, come guida della coalizione che include Fratelli d’Italia e Lega. Per i pentastellati, la scelta cade su Enrico Lupardini che ottiene la bellezza di 19 voti sul web come candidato presidente. 
Anche il III rappresenta un interessante esperimento: partiamo dal centrosinistra. Qui le primarie confermano la botta dei democratici che avevano candidato Paola Ilari, coordinatrice municipale del partito, che perde contro il secondo outsider. Stavolta uomo di spessore accademico: Giovanni Caudo, docente di Urbanistica a Roma Tre e già assessore (con ottima riuscita) all’Urbanistica nella Giunta Marino, forse uno dei pochi assessori a salvarsi da quell’esperienza di governo che ha segnato l’inizio della débâcle del Pd. 
La coalizione di centrodestra porterà come candidato presidente Francesco Maria Bove, ex vicequestore del Commissariato Fidene Serpentara andato in pensione a inizio anno, candidato della Lega. 
I Cinque Stelle, nonostante la pessima prova data di sé al governo del Municipio, ripropongono la Capoccioni che, appena sfiduciata, è stata nominata dalla Raggi sua delegata proprio per il III con una mossa politica di estrema spregiudicatezza. 
I nodi da sciogliere, quindi, in entrambi i territori riguardano tutti e tre gli schieramenti: per i 5Stelle la questione è riuscire a mantenere il controllo e perderlo sarebbe un pessimo affare per la Raggi., Per il centrosinistra il tema è la tenuta del Pd e per il centrodestra il nodo è quello dei rapporti fra i partner della coalizione, con Fratelli d’Italia che vede rapidamente erodere le sue posizioni dominanti fino a ieri. 

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