sabato 4 novembre 2017

COLLE OPPIO, LETTERA ALLA RAGGI E MARATONA PER LA DEMOCRAZIA


Incontriamoci, parliamo e una soluzione la troviamo. Questa, in sintesi, la sostanza della lettera che Fratelli d’Italia ha inviato a Virginia Raggi, sindaco di Roma, sulla questione dello sfratto della storica sede del Colle Oppio
Oggi, da mezzogiorno alle 10 di sera, il partito della Meloni ha organizzato una “maratona oratoria per denunciare l'azione liberticida del sindaco di Roma e dei 5 Stelle”, dice Federico Mollicone, presidente della sezione. Che aggiunge: “Di fronte la sede, leggeremo brani di autori classici, alternandoli a interventi politici e musicali fino a concludersi con una festa e un brindisi finale alla libertà”.
La parte politico-amministrativa è affidata alla lettera alla Raggi. Si parte leggeri: “oggi tutti i quotidiani pubblicano con dovizia di particolari i bollettini pagati e le mancate risposte del Campidoglio alle nostre richieste di rinnovo della concessione, immotivatamente lasciata scadere dal 1972 e mai rinnovata per l’inerzia dell’Amministrazione”. 
Il portavoce Lazio di Fratelli d’Italia, il deputato Marco Marsilio, e il portavoce romano, Massimo Milani, evitano di calcare troppo la mano: “È acclarato che la macchina burocratica di Roma Capitale ha messo in atto un recupero forzoso del bene sul falso presupposto di una morosità inesistente, inducendo gli organi politici dell’Amministrazione, Sindaco in testa, a rilasciare dichiarazioni diffamatorie sul nostro conto”. 
Lo “sconto”, però, è solo politico, la macchina burocratica, impersonale e senza volto, non si salva: “il Dipartimento non le ha occultato solo i pagamenti effettuati - proseguono i due esponenti di Fratelli d’Italia - ma ha anche omesso di raccontare che da oltre un anno (dopo aver sanato il pregresso) ci siamo messi a disposizione per stipulare una nuova concessione e rideterminare il canone”. 
Solo che, la perizia di Risorse per Roma, dopo aver riconosciuto quanto siano invivibili i locali, aveva deciso di applicare come canone quello degli uffici della zona (11 euro a metro quadro al mese) invece che quello degli scantinati (poco più di 3 euro a metro quadro/mese). “La stima per il nuovo canone è stata oggetto di una nostra motivata e argomentata controproposta che da sei mesi attende risposta”. 
Quindi, si passa un po’ sul tecnico-giuridico, ricordando che la Corte dei Conti, in una serie di sentenze, ha riconosciuto che alle associazioni (“e i partiti politici sono, sotto il profilo giuridico ‘associazioni non riconosciute’”) non si possono applicare i canoni di mercato. E, infatti, Marsilio e Milani ricordano alla Raggi che “l’Assemblea Capitolina ha approvato all’unanimità una mozione per sospendere i provvedimenti di sfratto”. In realtà, sarebbe l’Ordine del Giorno 79, proposto da alcuni consiglieri 5Stelle, votato con l’astensione del Pd. 
Quindi, ricordano i due portavoce di FdI, “Sindaco e Assessore hanno assunto e difeso un provvedimento” sbagliato che “espone oltremodo l’Amministrazione a rischio di soccombenza in sede di contenziosi legali, con conseguenze negative anche sul piano economico, per non parlare di quelle sul piano politico”. 
Lo schiaffetto politico alla Raggi arriva comunque: “Solo per FdI è stata fatta un’eccezione rispetto alla sospensione degli sgomberi, rafforzando l’impressione che si stia agendo con intento discriminatorio e per ragioni propagandistiche”. 

Insomma, la conclusione è quella di chiedere alla Raggi “un supplemento di riflessione e ragionevolezza, revocando la Determinazione dirigenziale di sfratto e la restituzione dei locali con convocazione di una riunione per concludere un accordo sul rinnovo della concessione e l’aggiornamento del canone”. Basterà?


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