sabato 4 novembre 2017

COLLE OPPIO, ECCO L'"AUTOGOL" DELLA RAGGI




La "memoria Mazzillo" (42/2017) approvata dalla Giunta Raggi

C’è un atto, una Direttiva di Giunta, che più di ogni altro spiega chiaramente perché Fratelli d’Italia si
L'ordine del giorno 5Stelle (79/2017)
per lo stop agli sgomberi
senta dalla parte della ragione nella vicenda dello sfratto della storica sezione del Colle Oppio. 
Non è solo una questione di bollettini pagati e ricevute esibite o di perizie del Comune sulle dimensioni, la luminosità e l’ariosità di quello che è poco più uno scantinato in uso alla destra dal 1950 in poi. 
Questa è una Direttiva della Giunta Raggi, non c’entra Tronca, né Marino, Alemanno, Mafia Capitale e i congiurati che uccisero Giulio Cesare, eredità delle precedenti amministrazioni. 
La firma è di Andrea Mazzillo, fino a poche settimane fa braccio destro della Raggi e suo assessore al Bilancio dopo essere stato il suo tesoriere in campagna elettorale. Insomma, non proprio uno qualsiasi anche se, la sua caduta in disgrazia e la sua espulsione dalla Giunta, potrebbero spingere qualcuno a non ritenerlo più un 5Stelle doc. 
Giugno 2017. Mazzillo fa approvare in Giunta la Direttiva 42 sul patrimonio immobiliare. Quel giorno, stando ai verbali della seduta di Giunta, in Giunta ci sono quasi tutti: la Raggi, il vicesindaco, Luca Bergamo, gli assessori Baldassarre, Frongia, Mazzillo stesso, Meleo, Montanari e Montuori, con l’assessore al Commercio, Meloni che giunge poco dopo. Manca solo Colomban. 
La Giunta, in attesa di adottare il “nuovo Regolamento sulle concessioni dei beni utilizzati da organismi senza fine di lucro e con valenza socio culturale” decide di dar vita a un (consistente) tavolo di lavoro. Ci staranno l’avvocatura a coordinare, poi i Dipartimenti Cultura, Patrimonio, Servizi sociali, Scuola, Bilancio e Cultura. Insomma praticamente metà dei dirigenti del Comune. Questo tavolo dovrà individuare i modi per riesaminare i “procedimenti che hanno portato” agli sfratti “dei beni immobili, ponendo in essere i necessari e urgenti atti utili ad evitare pregiudizi gravi e irreparabili.
Insomma, sfrondando dal burocratese e andando a leggere le lunghe premesse di questa Direttiva di Giunta, viene fuori che la questione degli sgomberi dei locali di proprietà comunale dati a Enti, Organismi o Associazioni che svolgono attività socialmente utili, stanno sfuggendo di mano al Campidoglio. 
Si legge, infatti: “gli organismi coinvolti (territoriali, di volontariato, culturali, sociali) hanno manifestato l’impossibilità di assicurare la prosecuzione delle funzioni di interesse pubblico svolte, nonché serie preoccupazioni circa la propria sopravvivenza, soprattutto in relazione alla effettiva difficoltà di provvedere alla corresponsione del corrispettivo pregresso”. 
Non solo. 
C’è anche il rischio per il Comune del danno erariale: “i giudizi pendenti e contenziosi futuri espongono l’Amministrazione Capitolina al rischio di pregiudizi patrimoniali e non patrimoniali”. 
Tutto questo, aveva portato il Consiglio comunale a trazione grillina ad approvare un Ordine del Giorno, a maggio 2017, in cui si chiedeva alla Giunta di darsi una mossa ed evitare che potessero esserci da un lato problemi alle Associazioni operanti sul territorio e dall’altro danno erariale contro il Campidoglio. 
Tra l’altro, nell’Ordine del giorno - firmato dai grillini Paolo Ferrara, Valentina Vivarelli, Nello Angelucci, Carola Penna, Alisia Mariano e Giuliano Pacetti e approvato con i voti favorevoli dell’intero gruppo consiliare 5Stelle - ricordava una serie di sentenze della Corte dei Conti concludendo: fermarsi prima di fare danni ulteriori. 
Cosa che la Giunta Raggi pare aver dimenticato nel caso Colle Oppio. 

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