venerdì 16 maggio 2014

MARINO/MONDO GAY: UN AMORE "DIVERSO"

Eccolo là. Ci risiamo. Il rapporto fra il mondo gay e il sindaco per caso, Ignazio Marino, deve necessariamente essere turbolento.

Lo scorso anno, a metà giugno, divamparono un paio di giorni di polemica, rientrata a fatica e con non pochi mugugni. 
Ignazio si era appena ritrovato catapultato in Campidoglio e ancora non si sapeva bene muovere. E, ovviamente, incappa nello scivolone.
Invitato al Pride dello scorso anno, il Sindaco declinò: "aveva già impegni con la famiglia". E, si sa, la famiglia viene sempre prima di tutto.





Musi lunghi fra le Associazioni LGBTQ, che evidentemente pensavano di essersi liberate del pericolo fascista rappresentato da Alemanno, e che, invece, si beccano la doccia fredda.

Passa qualche tempo, a Roma si contano una bella fetta di omicidi gay più una consistente recrudescenza di episodi di omofobia - ovviamente, tutti passati sotto silenzio visto che non c'era più il mostro fascista da accusare - e Ignazio annuncia trionfante la sua partecipazione al Pride del 2014.
Associazioni giustamente gongolanti: né Rutelli, né Veltroni avevano mai partecipato al Pride. Alemanno si limitò - suscitando lo scandalo nei supporter di destra - a dare il patrocinio per l'Europride con Lady Gaga. Marino partecipa. E in prima fila. 

Poi, uno dopo l'altro in 48 ore, altri due scivoloni notevoli.
Il primo, che fa infuriare Imma Battaglia, storica leader del movimento e animatrice del DgayProject, è lo slittamento della seduta dell'Assemblea Capitolina straordinaria dedicati all'omofobia.



"Siamo sotto elezioni - spiega il presidente del Consiglio comunale, il Piddino Mirko Coratti - e questo tema può essere strumentalizzato". Stupisce, nel caso specifico, il silenzio del Primo Cittadino. 
Maliziosamente, si potrebbe dire che è un silenzio interessato.



Passano poche ore e Marino - e il suo staff di comunicatori - incappa nello scivolone più clamoroso: definire i gay "diversi", con tanto di virgolette.
Roba che se l'avesse fatta Alemanno, avremmo avuto già la richiesta di intervento dei Caschi Blu dell'Onu!



Nella newsletter ufficiale del Campidoglio, infatti, campegga in neretto, a chiare lettere, che i gay sono considerati dei "diversi".

Maggiormente ridicolo, poi, il tentativo patetico di metterci una pezza ben peggiore del male


Scoperto il casino - che parrebbe essere colpa" di qualche dipendente capitolino interno che cura la newsletter ma che ha come direttore responsabile il lautissimamete pagato Marco Girella, capo ufficio stampa di Marino - ci vengono a raccontare che, evidentemente come degli incompetenti, hanno pubblicato la versione sbagliata
Perché poi, com'è noto, c'era la marmotta che incartava la cioccolata.



Magari, miglior figura avrebbero fatto nell'ammettere che la newsletter forse non è stata ricontrollata da nessun giornalista responsabile invece di accusare i sottoposti - cosa di uno squallore unico - oppure di prendersela con una tastiera dislessica.

Insomma, quello di Marino Ignazio da Genova per il mondo gay è davvero un amore "diverso".

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