Era l'inizio di gennaio di quest'anno.
Un gruppo di tre uomini, ubriachi, attacca per violentare una ragazza in via Borgognona, a pochi metri di piazza di Spagna. I tre, non paghi del tentativo, aggrediscono anche due vigilesse che erano accorse in aiuto della giovane vittima.
In parallelo, segnalammo la strana disparità di trattamento riservato a questo episodio dalle colonne di Repubblica e Corriere rispetto a quanto avvenne a febbraio 2011 per il falso stupro di piazza di Spagna.
Adesso ci risiamo.
Una ragazza viene stuprata per una notte intera in un palazzo occupato. Stranamente - diciamo che forse non siamo stati abbastanza bravi da trovarne traccia - né Repubblica né Corriere dedicano una-riga-una a questo stupro.
Inutile caricare foto degli articoli. Semplicemente non ci sono. La notizia non c'è. Non viene data.
La riporta solo il Messaggero.
La riporta solo il Messaggero.
Esattissimamente come quando, il 26 febbraio 2011, una ragazza venne stuprata in un palazzo occupato. Nemmeno la zona è tanto tanto distante.
Nel 2011 era l'ex ambasciata di Somalia in via dei Villini.
Nel 2011 era l'ex ambasciata di Somalia in via dei Villini.
All'epoca, decine e decine di articoli si succedettero uno dopo l'altro, foto, foto notizie, inchieste, polemiche. Ovviamente la colpa era di Alemanno (manco fosse stato lui in persona) e nessuno approfondì il grande problema di uno stabile che godeva del privilegio dell'extraterritorialità: bastava puntare l'indice. E accusare.
Oggi, il palazzo è semplicemente okkupato, non gode dell'extraterritorialità e chissà gli okkupanti a quale dei tanti gruppi e gruppuscoli della galassia della sinistra fanno parte, se di Action, dei Comitati per tizio, per caio, per il passero solitario.
Quando si dice... corsi e ricorsi storici...
Inutile dire che a sinistra tutto tace. Non ci sono levate di scudi, marce, accuse, valanghe di comunicati. Tutto passa in modo desolante, squallido, dietro, in secondo piano, nascosto. Non c'è la dignità della donna, non c'è emergenza sicurezza, non c'è far west, non c'è Chicago.
Non sentiamo i roboanti comunicati di Marco Miccoli, Athos De Luca, Paolo Masini, Dario Nanni, Ileana Argentin, Umberto Marroni, Enzo Foschi, Jean-Leonard Touadì e via via gli altri (andiamo a memoria, citando semplicemente quelli che avevano il "è colpa di Alemanno" sempre pronto).
Sono tutti - sinistra e colleghi - impegnatissimi a decidere se Marino sopravviverà alle odierne elezioni oppure lo rispediscono a Genova in bicicletta.
Intanto, una ragazza porterà una ferita nella sua carne.
Ma non c'è nessuno da accusare, quindi... 'sti cazzi!
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