Un impero economico partito dalle caldarroste: questo è quando in 60 anni i Tredicine sono riusciti a costruire a Roma. Le loro bancarelle sono davanti San Pietro, i loro camion bar erano a piazza Venezia o al Colosseo, le castagne dietro piazza di Spagna. Un impero economico partito dalle caldarroste: questo è quando in 60 anni i Tredicine sono riusciti a costruire a Roma. Le loro bancarelle sono davanti San Pietro, i loro camion bar erano a piazza Venezia o al Colosseo, le castagne dietro piazza di Spagna.
Capostipite: Donato Tredicine il 19 novembre 1959 lascia i suoi nove figli a Schiavi, in Abruzzo, e viene a Roma: la mattina al lavoro in un cantiere e il pomeriggio a vendere caldarroste fra i vicoli di piazza di Spagna. All’epoca la fonte di reddito principale erano proprio le castagne, un asset ancora oggi patrimonio di famiglia. Arrivano poi i figli, cinque: Mario, Alfiero, Elio, Dino ed Emilia. E da lì inizia un vero e proprio impero. Che cresce anno dopo anno e si basa sulle licenze per il commercio ambulante, i chioschi gelato e di frutta in centro o i camion bar, le bancarelle a piazza Navona nel periodo natalizio. Una serie di inchieste giornalistiche, prima ancora di quelle giudiziarie, avevano già evidenziato l’enorme potere dei Tredicine derivato da un controllo, diretto e indiretto, quasi monopolistico di tutte queste postazioni: nel 2012, risultavano nelle mani della famiglia 42 postazioni di vendita ambulante su 68 disponibili.
Ancora: su 300 “posti fissi e unici” del centro storico - appunto, dalle caldarroste ai camion bar - 150 circa risultavano nelle mani della famiglia. Per rendere comprensibile il valore: per le postazioni migliori, si parla di incassi che possono arrivare anche a 5mila euro al giorno o comunque con una media di 20-30mila euro al mese. E il valore delle licenze è enorme: si arriva a 650mila euro l’una.
La famiglia diviene progressivamente sempre più importante tanto che uno dei nipoti del capostipite, Giordano Tredicine, entrerà in Consiglio comunale, fra le fila di Forza Italia.
Prima delle inchieste su Mafia Capitale e poi quella degli arresti di ieri, ogni anno c’erano sempre lunghi ed estenuanti contenziosi sulle bancarelle natalizie di piazza Navona e poi la lunghissima querelle sullo spostamento dei camion bar dal Colosseo e dalle zone di maggior pregio: solitamente vincenti in tribunale, i Tredicine vennero sconfitti proprio sui camion bar facendo segnare una delle poche vittorie dell’Amministrazione capitolina che va ascritta a merito di Ignazio Marino.
I primi cenni di cedimento arrivarono con l’inchiesta Mafia Capitale che travolse Giordano Tredicine condannato in primo grado a 3 anni per corruzione, ridotti poi a 2 e mezzo in appello.
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