sabato 5 settembre 2020

COMUNALI ROMA 2021, INTERVISTA A LUCIANO CIOCCHETTI



Si può riassumere con quattro espressioni: incompetenza, improvvisazione, ignoranza e lontananza dalla realtà”.
Luciano Ciocchetti, un altro di quei politici con un lungo cursus honorum partendo dall’allora dodicesima circoscrizione (oggi sarebbe il Municipio IX Eur), poi il Consiglio comunale, deputato, consigliere regionale, assessore all’Urbanistica in Regione di cui è stato anche vicepresidente, non usa molti giri di parole per descrivere il quinquennio di Virginia Raggi e dei 5Stelle in Campidoglio.
Quello che sta per finire è uno dei quinquenni più brutti che i romani abbiano vissuto. Il Sindaco, anche nelle interviste e nelle dichiarazioni che fa, sembra scesa dalla luna. Del resto, anche le violente spaccature interne allo stesso Movimento 5Stelle dimostrano questa situazione drammatica. Da ultimo, basta vivere a Roma: chi ci vive anche solo da qualche anno non l’ha mai vista così mal ridotta e abbandonata”.
I 5Stelle sostengono di aver dovuto impiegare questi anni per riparare i danni ereditati dalle passate Amministrazioni.
Parto da cose semplici: per potare gli alberi, quanti anni ci vogliono? Per tagliare l’erba, quanti? In cinque anni non sono stati in grado di fare la gara per potare gli alberi di Roma. L’erba non viene tagliata da anni e abbiamo avuto gli incendi di luglio e di agosto. Queste sono le cose minime che un’Amministrazione comunale deve fare. Questa è colpa delle Amministrazioni precedenti? Il gioco di dare la colpa ai predecessori puoi farlo il primo anno, forse il secondo ma già dal terzo non regge più. Su, siamo seri: questa è incapacità manifesta. Anche questa cosa del bilancio…”.
Cosa?
Questa del presunto risanamento di bilancio: non hai speso nulla, niente gare e soldi fermi. Non è un bilancio risanato. Il servizio di trasporto pubblico reso all’utenza è calato del 30 per cento dal 2016 a oggi. L’altro ieri a La7 ha detto questa favola dell’aver asfaltato il 90 per cento delle strade di competenza del Campidoglio, a Roma c’è un’espressione colorita: “la faccia come il c…”. Politiche culturali tagliate, periferie abbandonate, politiche sociali azzerate: eliminano i servizi dicendo di aver risparmiato e risanato”.
Questo è il quadro di partenza del prossimo Sindaco. A destra e a sinistra, però, la situazione è tutt’altro che chiara. Guardando al centrodestra: la Lega, in passato ostacolo per fondi e poteri per Roma, è un problema?
Questo è un tema di carattere nazionale che va affrontato una volta per tutte. La realtà è che su Roma ci sono state solo due leggi: quella del 1990, piena Prima Repubblica, e quella Berlusconi del 2009. Alla fine, dati alla mano, di Roma Capitale se ne sono fregati tutti: a sinistra ne hanno sempre parlato ma poi di atti concreti nulla. E non penso proprio che prima delle Comunali del 2021 l’attuale maggioranza sia in grado di assumere decisioni in merito. Quindi, iniziamo a ragionare su come utilizzare le norme e i fondi che abbiamo e in base a quelli cominciare a programmare la riattivazione dei servizi minimi essenziali. Per questo io dico che non serve un tecnico che non conosce Roma, non conosce i problemi di quei due terzi di romani che abitano fuori dalla cinta delle Mura Aureliane o addirittura oltre il Raccordo. Serve qualcuno “di territorio”, che conosca Roma e intorno al quale possa costruirsi una squadra seria composta dai migliori e non dagli “amici”. Roma non può essere governata da un uomo solo al comando ma serve una squadra in cui ,lì sì, che devono esserci tecnici di primo piano”.
Ha anche in mente un potenziale nome da proporre per candidato Sindaco?
No, non è compito mio. Conoscendo Roma e avendo avuto ruoli istituzionali, cerco di definire un profilo”.
E a sinistra chi può essere temibile?
So che il duo Bettini/Zingaretti sta spingendo molto su Sassoli che, mi dicono, starebbe resistendo. Sassoli sarebbe un candidato temibile”. 

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