sabato 8 agosto 2020

STADIO, ECCO COME SARÀ USATO PER LA PROPAGANDA ELETTORALE

Esiste una forma elementare di decenza e di rispetto per la verità dei fatti e per l’intelligenza altrui che anche la propaganda più becera dovrebbe rispettare.
Fra ieri sera - complice un’Ansa tratta in palese inganno dalla “narrazione” della comunicazione grillina - e questa mattina stiamo assistendo al delirio del ridicolo.
Chi voleva sapere come Virginia Raggi e la sua ciurma intendono utilizzare lo Stadio della Roma come merce di propaganda elettorale, ora può leggerlo e vederlo da solo.

Ieri sera, alle 19.51, l’Ansa titola con rilievo (si usano le crocette): 
“++Stadio Roma: stasera via libera in Giunta++”. 
E per tutta la serata - complice equivoci sottilmente non chiariti - sembrava che fosse stato approvato in Giunta il via libera al dossier stadio per intero.


Invece la verità è diversa: ieri sera la Giunta ha solo adottato due atti propedeutici al futuro via libera che, quindi, non c’è stato affatto.

Sono due atti importanti che, sostanzialmente, iniziano il lungo iter che porterà al voto: ma di realmente approvato ancora non c’è nulla.
Ieri sera - come peraltro era già stato chiarito con largo anticipo su IlTempo.it - la Giunta ha adottato il testo dell’accordo con la Regione Lazio che regola i rapporti fra i due enti in merito agli investimenti previsti nel progetto Stadio sulla ferrovia Roma-Lido di Ostia
Il secondo atto è il testo dell’accordo che disciplinerà i rapporti fra Campidoglio e Città Metropolitana per l’unificazione della via del Mare con la via Ostiense.

L’adozione di questi due atti in Giunta comunale da sola mica basta. 
La Giunta Regionale dovrà fare la stessa cosa per il suo accordo. E lo stesso dovrà fare la Giunta della Città Metropolitana per il proprio.
Solo dopo gli accordi saranno firmati dai rispettivi direttori di Dipartimento e, a quel punto, quando saranno stati protocollati, verranno copiati e incollati nel testo della Convenzione
Nella quale, per inciso, dovrà essere inserito anche un altro accordo, fra i proponenti e Acea per il depuratore e gli interventi di mitigazione degli odori. 
Una volta che questi tre atti saranno stati copiati e incollati dentro la Convenzione, il testo sarà definitivo e verrà prima adottato dalla Giunta comunale poi mandato all’esame delle Commissioni consiliari (Urbanistica, Mobilità, Lavori pubblici, Ambiente e Commercio) e del IX Municipio prima di essere calendarizzato per il voto finale in Aula
Lo champagne stappato da alcuni consiglieri grillini, quindi, è quanto meno prematuro: se va bene, l’adozione in Giunta del dossier Stadio arriverà a fine mese. E il voto finale, se va bene, per metà settembre o anche un po’ dopo).

Veniamo, ora, ai ciclostile grondanti della più spudorata propaganda. I temi: il via libera allo Stadio (che non è vero), l’ottimo lavoro (sic) di Virginia Raggi, e la sua ricandidatura.
Cinque comunicati fotocopia senza che nemmeno gli estensori si prendessero la briga di faticare un po’ per cambiare almeno le parole o la loro successione. Roba da quarta elementare rivolta palesemente a un elettorato che, forse, viene visto come composto da persone con scarsa intelligenza e ancor più scarsa memoria.





Rinfreschiamola: i 5Stelle hanno distrutto un buon progetto, non perfetto ma migliorabile. Si sono venduti per un hashtag (“unostadiofattobene”) che ha messo in crisi l’architettura del progetto, dando retta a quei pifferai che ululavano alla speculazione e che hanno suggerito di tagliare le opere pubbliche di mobilità per raccontare a quattro gonzi di aver tagliato le “cubbbature” senza arrivare a vedere due centimetri più avanti dei loro nasi, senza avere una visione della città, della politica e del progetto. 
Hanno fatto perdere alla Roma l’intero quinquennio di questa consiliatura con i loro tentennamenti tipici di chi non sa assolutamente nulla del giochino che ha per le mani. E non solo sullo Stadio: lo stesso identico cliché lo abbiamo visto con tutte le grandi opere, dalla Metro C, alla Città dei Giovani, dalle Torri dell’Eur al prolungamento della Metro B, dalle caserme di via Guido Reni alla Metro D
E tralasciamo per pietà lo stato della pulizia delle strade, della cura del verde, dell’efficienza del trasporto pubblico.

Il quinquennio grillino in Campidoglio è un quinquennio letteralmente buttato che a Roma lascerà, per qualche mese, qualche centinaio di metri di piste ciclabili temporanee. 

Chiacchiere su chiacchiere, nullità su nullità, aria fritta buona per quei supporter che vivono a centinaia di km dal Grande Raccordo Anulare. 

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