sabato 29 agosto 2020

ELEZIONI COMUNALI 2021, INTERVISTA A GIULIO PELONZI

Questo gioco del totonomi non porta da nessuna parte. Più che il nome altisonante, serve un progetto, una visione della città e una squadra all’altezza delle necessità di recuperare almeno un decennio perso. Il nome arriverà dopo, con le primarie che devono essere primarie delle idee”.
Giulio Pelonzi è il capogruppo del Pd in Consiglio comunale ed è uno degli homini novi dei Dem a Roma. Pelonzi, questa storia delle primarie suona piuttosto stantia: i nomi che circolano oggi, David Sassoli e Paolo Gentiloni, sono stati stracciati alle primarie del 2013 da Ignazio Marino. E sappiamo com’è finita.
Ma infatti devono essere primarie vere che non si limitino alla scelta fra nomi ma sulle idee. Io vorrei delle primarie in cui i candidati sindaco si confrontano fra loro sulle idee per Roma”.
Che esce da cinque anni di Virginia Raggi.
Un quinquennio buttato. La Raggi e i 5Stelle hanno dimostrato di non saper governare. A Palazzo Senatorio ma anche nei Municipi. E le macerie che lasciano sono terrificanti”.
Esempi?
I poteri per Roma, oggi Virginia Raggi li invoca. A parte che nel 2016, in audizione alla Commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale, disse che non servivano e ci sono i resoconti stenografici, oggi sembra chiederli solo come alibi per l’immobilismo. Cinque anni di appalti mancati, di Atac al disastro, di rifiuti che strabordano, di mancato sviluppo delle opere pubbliche, di “no” alle Olimpiadi, di edilizia popolare ferma”.
Però il Pd e il centrosinistra hanno enormi responsabilità: fra Regione, Provincia (fino a che c’era) e Campidoglio il centrosinistra ha governato sempre per 47 anni contro i 22 e mezzo degli altri.
Certo che la Raggi ha comunque ereditato una situazione difficile legata in primo luogo al taglio dei trasferimenti dello Stato e della Regione. Però ci hanno messo tantissimo del loro con una totale incapacità amministrativa a tutti i livelli”.
Sull’altro fronte, quello di destra? Chi teme di più?
Ovviamente Giorgia Meloni è il candidato sindaco che può sparigliare ma, dato che sembra non avere alcuna intenzione di candidarsi, onestamente non saprei indicare altri nomi. Anche perché, e questo ragionamento vale per entrambi gli schieramenti, non si è mai vista una corsa a sindaco che inizia un anno prima delle elezioni. Tutto questo dibattito nasce solo perchè la Raggi ha forzato i tempi e ha annunciato il desiderio di ricandidarsi nel giorno delle stelle cadenti”.
“Stelle cadenti” in che senso?
L’annuncio è arrivato il 10 agosto, giorno di San Lorenzo e per tradizione delle stelle cadenti. Come quelle dei 5Stelle, cadono una dopo l’altra”.
Pelonzi, la Raggi avrà anche i suoi motivi per fare lo strappo, ma siete voi del Pd che ci governate assieme a Palazzo Chigi e anche in Regione dove la Giunta Zingaretti regge solo grazie ai buoni uffici della pattuglia grillina alla Pisana. 
Ma non c’entra”.
No, c’entra eccome: è fisiologico che si apra un dibattito se il Pd dice “no a un Raggi bis”, qualcuno “no ai 5Stelle” anche se poi in Parlamento si vota tutti assieme, qualcuno vuole le primarie di partito, qualcuno di coalizione. Onestamente, a sinistra regna un gran caos.
Ripeto, il quadro è semplicemente prematuro. Ora è una reazione alla ricandidatura della Raggi. Dopo le Regionali si vedrà seriamente”.

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