Parole che trasudano speranze ottimistiche, quelle che Pietro Calabrese, assessore alla Mobilità, scrive sulla propria pagina facebook: “Roma si sta preparando alla Fase 2 ed è stata la prima città a fare i test sul trasporto pubblico. La nostra priorità è arrecare il minor danno possibile alla città”. Ieri secondo stress test a San Giovanni, dopo quello dei giorni scorsi che ha evidenziato come il contingentamento degli accessi in metro renda inutile prenderla per file e tempi di attesa. L’unica certezza vera, retorica a parte, di Calabrese è la “consapevolezza che l’offerta massima dell’intero sistema comunale e regionale dei trasporti è una invariante e che oltre un certo limite non si può andare, anche perché i tempi di approvvigionamento di nuovi mezzi sono necessariamente lunghi’’. Insomma, Atac questa è e c’è poco altro da fare. E quanta sarà l’ha annunciato Mauro Alessandri, assessore ai Trasporti della Regione ascoltato in Commissione alla Pisana: “Sulla base di documenti arrivati, in fase di partenza Atac in grado di implementare un sistema di riserve e potenziamento di linee tale da modulare un servizio che sarà tarato su circa 1.300 vetture, rispetto alle poco meno delle 1500 in servizio ordinario: quindi parliamo dell’88% totale di vetture”. Per Cotral sarà l’84% e per FS il 70%. E, sempre stando alla relazione Alessandri, Atac non ha personale sufficiente a garantire il controllo dell’accesso contingentato alla metro: “Il monitoraggio dei flussi passeggeri nell’atrio e in banchina, insieme al contingentamento, rende necessaria la presenza di 4/5 persone in stazioni di ridotto afflusso, con un numero che può triplicare in stazioni di scambio con maggiore afflusso. L’azienda ha dichiarato di non disporre di questo organico” a meno che non si trovino generosi finanziatori. Unica consolazione: indossando la mascherina, le vetture potranno essere riempite per metà.
martedì 28 aprile 2020
FASE 2, FUTURO DISASTRO SUI MEZZI PUBBLICI
Parole che trasudano speranze ottimistiche, quelle che Pietro Calabrese, assessore alla Mobilità, scrive sulla propria pagina facebook: “Roma si sta preparando alla Fase 2 ed è stata la prima città a fare i test sul trasporto pubblico. La nostra priorità è arrecare il minor danno possibile alla città”. Ieri secondo stress test a San Giovanni, dopo quello dei giorni scorsi che ha evidenziato come il contingentamento degli accessi in metro renda inutile prenderla per file e tempi di attesa. L’unica certezza vera, retorica a parte, di Calabrese è la “consapevolezza che l’offerta massima dell’intero sistema comunale e regionale dei trasporti è una invariante e che oltre un certo limite non si può andare, anche perché i tempi di approvvigionamento di nuovi mezzi sono necessariamente lunghi’’. Insomma, Atac questa è e c’è poco altro da fare. E quanta sarà l’ha annunciato Mauro Alessandri, assessore ai Trasporti della Regione ascoltato in Commissione alla Pisana: “Sulla base di documenti arrivati, in fase di partenza Atac in grado di implementare un sistema di riserve e potenziamento di linee tale da modulare un servizio che sarà tarato su circa 1.300 vetture, rispetto alle poco meno delle 1500 in servizio ordinario: quindi parliamo dell’88% totale di vetture”. Per Cotral sarà l’84% e per FS il 70%. E, sempre stando alla relazione Alessandri, Atac non ha personale sufficiente a garantire il controllo dell’accesso contingentato alla metro: “Il monitoraggio dei flussi passeggeri nell’atrio e in banchina, insieme al contingentamento, rende necessaria la presenza di 4/5 persone in stazioni di ridotto afflusso, con un numero che può triplicare in stazioni di scambio con maggiore afflusso. L’azienda ha dichiarato di non disporre di questo organico” a meno che non si trovino generosi finanziatori. Unica consolazione: indossando la mascherina, le vetture potranno essere riempite per metà.
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