Lega e Fratelli d’Italia denunciano: in Regione hanno perduto le domande di cassa integrazione presentate sabato 28 marzo. Replica dell’Assessorato: notizie infondate.
Già si partiva dallo stato di tensione fra Governo e Regioni sul problema della cassa integrazione - farraginosità delle procedure, stanziamenti insufficienti, Regioni lente - poi la lettera dei Consulenti del Lavoro al Governo. E ora, il caso Lazio.
Andiamo per ordine.
Ieri il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, scrive una lettera al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: dieci Regioni sono ancora ferme sulla cassa integrazione, le liquidazioni sono a rischio e si registrano episodi di violenza e minacce alla categoria.
Secondo la Calderone: “Sono 10 le regioni italiane che non consentono ancora di presentare le domande di Cassa Integrazione in Deroga (Cig) a causa di intoppi burocratici o trattative con le parti sociali che vanno per le lunghe. Abruzzo, Bolzano, Sicilia, Trento, Umbria, Valle d’Aosta non hanno ancora ufficializzato la data da cui sarà possibile inoltrare le istanze; mentre in Basilicata e Sardegna sarà possibile farlo dall’8 aprile; in Calabria e In Emilia-Romagna dal 6 aprile, ma in quest’ultima regione l’invio delle richieste per le 4 settimane precedenti si è concluso solo nei giorni scorsi. Tutto questo comporta clamorosi ritardi che spostano in avanti la data di liquidazione ai lavoratori delle somme maturate per la Cig”. I lavoratori interessati da questi ritardi sono due milioni e 600mila.
Poi c’è il caso Lazio. La Regione non rientra fra quelle ritardatarie denunciate dal Consulenti ma, stando a quanto affermano Lega e Fratelli d’Italia, si registrano comunque disservizi pesanti. A causa di problemi sulla posta elettronica certificata, sarebbero “andate perse centinaia di domande per Cassa Integrazione e relativa documentazione” presentate sabato 28 marzo. Dalle determinazioni dirigenziali pubblicate, risultano lavorate le domande presentate il 25, il 26, il 27 e il 29 marzo. Ma manca la pubblicazione delle determinazioni del 28. Spiegano Giancarlo Righini (FdI) e Laura Corrotti (Lega) di aver ricevuto diverse segnalazioni dal consulenti del lavoro sul “buco” informatico: “dal giorno 3 aprile - a seguito della segnalazione - le autorizzazioni non riportano più, stranamente, la data di presentazione. Si tratta di un provvedimento urgente e attendiamo una smentita da parte dell’Assessore al Lavoro in cui ci indichi dove sono i nuovi atti in merito o, altrimenti, delle istruzioni per le aziende che hanno presentato la domanda e vogliono sapere se devono ripresentarla, nonostante siano in possesso di una ricevuta di protocollo”.
Replica dell’assessorato al Lavoro: “Le polemiche sono totalmente infondate. Tuttavia per noi è un'occasione per tranquillizzate tutti i 2684 tra professionisti e datori di lavoro che nella giornata di sabato 28 hanno inviato le pec. Le domande, pervenute alla mail areavertenze@regione.lazio.legalmail.it sono state correttamente ricevute dagli uffici dell'assessorato al Lavoro e Formazione, che continuano a lavorare anche sabato e domenica e sono state lavorate secondo l'ordine cronologico di arrivo. Il nostro bilancio parziale, a 9 giorni, è di circa 25000 domande caricate sulla piattaforma informatica”.
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