mercoledì 4 marzo 2020

PIOVE E LA CITTÀ VA IN BUCA




Se da una parte il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e il suo assessore ai Lavori pubblici, Linda Meleo, arrivano ad autocelebrarsi, battendosi le mani compiaciute per aver praticamente cambiato le lampadine dentro la Galleria Giovanni XXIII, il resto della città lamenta l'apertura di nuove buche, più o meno ovunque. Sono bastate poche ore di pioggia, effettivamente in alcuni momenti abbastanza intensa, per riaprire le ferite del manto stradale occultate sotto un velo polveroso di asfalto freddo. Moltissimi utenti denunciano il proliferare di fenditure, buche, avvallamenti, breccia ovunque, voragini più o meno in tutta la città. L'elenco dei quartieri dove si stanno verificando queste rotture dell'asfalto è lunghissimo: Esquilino, Prenestino, Marconi, Ostiense, Monteverde, Balduina, Boccea, Salario. Il programma “Strade nuove”, accuratamente pubblicizzato dalla sgangherata compagine che governa, con scarso successo, il Campidoglio evidentemente non è davvero sufficiente. Non a caso, nelle ultime rilevazioni sul gradimento dei cittadini romani, le strade e le buche continuano a ricevere un bassissimo livello di gradimento: basta farsi un giro sui social per toccare con mano quanto i romani siano contenti delle buche. 

Per la gioia di gommisti e meccanici, le piogge delle ultime ore hanno determinato un sensibile e totale aggravamento delle già pessime condizioni del manto stradale. Considerando gli esigui stanziamenti a bilancio per la manutenzione stradale rispetto alle effettive dimensioni delle strade romane, è chiaro come questo stato di cose può essere solo destinato a peggiorare. Le strade di Roma sono divise in due tipologie: quelle della cosiddetta grande viabilità - 800 km lineari di vie consolari, di strade che attraversano più municipi e via dicendo -  la cui manutenzione è competenza diretta del Dipartimento Lavori pubblici del Campidoglio. Poi ci sono le strade di competenza dei Municipi, che sono la maggioranza, 4.700 km lineari, e per la cui manutenzione i fondi vengono utilizzati dalle singole Amministrazioni municipali dopo che il Campidoglio ha ripartito nel Bilancio i soldi per ciascun anno. Stando ai dati del Comune, il totale generale medio in termini di metri quadri delle strade capitoline è di 56 milioni di metri quadri, di queste 11 milioni di metri quadri sono quelle di viabilità principale del Campidoglio, e i restanti 45 milioni di metri quadri sono quelle che ricadono in capo ai Municipi. Appare dunque una minima goccia nel mare la trionfale vanteria della Raggi e della Meleo quando annunciano di aver riasfaltato niente meno che un milione di metri quadri, pari a un cinquantaseiesimo del totale delle strade di Roma. 
Questo pessimo stato di cose, oltre ad essere comunque in buona parte eredità del passato - l'ultimo programma organico di rifacimento stradale risale al biennio 2010-2012 con Alemanno sindaco - è comunque aggravato da un triennio, quello dei grillini a Palazzo Sanatorio, di inattività e solo nell'ultimo anno di una leggera ripresa delle manutenzioni, comunque ancora del tutto insufficiente. In aggiunta, a creare pericoli per la sicurezza, causare frequentemente le rotture degli autobus quando non anche il loro incendio, danneggiare le macchine e ogni tanto ferire anche i pedoni, c'è anche il gran numero di cantieri piccoli e grandi immobili delimitati dalle spettacolari reti da pollaio color arancione, diffusi in periferia e nel centro storico. Il risultato finale è anche economico: 7mila richieste di risarcimento danni per 1,7 milioni erogati fra il 2016 e il 2018.






Celebrare una manutenzione ordinaria con l’apposizione di una targa rende la misura della qualità del lavoro svolto. 322 milioni di euro in quattro anni significano 80,5 milioni di euro l’anno cioè 1 euro e 40 centesimi a metro quadro. Se questo è un investimento consistente…
Il riferimento al “milione di metri quadri asfaltato” è legato ai tweet del sindaco Raggi e dell’assessore Meleo. Possono aggiornare il dato. Ne terremo conto.

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