Sette candidati per un seggio. Urne aperte solo oggi, domenica, dalle 7 di mattina fino alle 23. Sono le elezioni suppletive per il Collegio Roma 1 della Camera dei Deputati che comprende l’intero territorio del Municipio I più due enclave, una dal Municipio XIV, il Quartiere Trionfale, e una dal II, il Flaminio. In tutto, sono 160mila, circa, i romani chiamati a scegliere il successore dell’ex premier, Paolo Gentiloni, Pd, ora a Bruxelles, membro importante - Commissario per l’Economia - nella Commissione presieduta dalla tedesca Ursula von del Leyen.
Dei sette candidati in corsa, nell’area di sinistra si collocano Marco Rizzo, Partito Comunista; e Elisabetta Canitano, per Potere al Popolo. Nell’area più conservatrice, Mario Adinolfi, Partito della Famiglia. Quarto in corsa, Luca Maria Lo Muzio Lezza per gli europeisti verdi della lista Volt.
Per gli schieramenti maggiori, Rossella Rendina è la candidata grillina che deve cimentarsi nell’improba impresa di portare a casa qualcosa, meglio se in doppia cifra, nonostante il disastro più che triennale della Giunta Raggi.
Per i due schieramenti maggiori, lo sfidante è Maurizio Leo, già deputato ed ex assessore al Bilancio della Giunta Alemanno, in corsa sotto i simboli di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UdC. Considerando politicamente che il Collegio Roma 1 esprime quasi costantemente deputati del Pd, l’uomo da battere è Roberto Gualtieri, ministro delle Finanze in carica che corre senza i simboli dei partiti che lo appoggiano - Pd, Art.1, Sinistra Italiana, Italia Viva di Renzi, Psi, DemoS e EuropaVerde - e che ha scelto una lista simil-civica, “Roma con Gualtieri”.
E l’attacco più forte di queste ultime giornate elettorali a Gualtieri, viene dal responsabile dei conti del Campidoglio, l’assessore al Bilancio della Raggi, Gianni Lemmetti, che scrive: “Vorremmo tanto credere alle parole del ministro Gualtieri, candidato nelle suppletive a Roma, che auspica per la Capitale “risorse, strumenti e poteri adeguati per esercitare il ruolo che merita”. Ma i fatti ci dicono che, al momento, si tratta solo di belle promesse elettorali. Nelle sue vesti di ministro, Gualtieri avrebbe già potuto aiutare la nostra città. Ma non ci risultano atti concreti in questo senso. Anche ieri sera (l’altro ieri sera, ndr), nell’appuntamento di chiusura della campagna elettorale, Gualtieri ha ribadito di aver accettato di candidarsi per fare da interlocutore per il rilancio di Roma. Peccato che, in questi mesi al Governo, l’uomo che governa le finanze dello Stato non abbia mai risposto alle nostre sollecitazioni e richieste di incontro. Le sue parole quindi giungono tardive, dettate dalle circostanze. Dispiace che il ministro dell’Economia abbia condotto la campagna elettorale agitando solo l’ennesimo specchietto per le allodole nei confronti dei romani”.
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