Sono oltre 650 le domande presentate dai contribuenti al Comune o ad Ama per la “pace fiscale” su una serie di tributi: Ici, Imu, Tasi e canone pubblicità con il Campidoglio e Tari e Tares con Ama.
Le 650 domande già definite hanno portato un incasso al Comune per 27,6 milioni di euro: 26,3 dalla definizione agevolata dell’ICI/IMU; poco più di mezzo milione da Tarsu/Tari/Tia e oltre 687 mila euro dal Canone per gli Impianti pubblicitari (Cip). Di fatto in questo modo è stata eliminata una causa su 5.
Questa “pace fiscale” aveva avuto origine nella Finanziaria del 2018 che aveva concesso ai Comuni la possibilità di “far pace” con quei contribuenti con cui erano in corso liti tributarie. Il Campidoglio aveva recepito questa possibilità con la delibera di Consiglio 28 del marzo 2019 e la scadenza per la presentazione delle domande era il 31 maggio scorso.
La normativa prevedeva la possibilità di chiudere il contenzioso ottenendo uno “sconto” per il contribuente e i soldi - pochi, maledetti e subito - per il Comune.
Senza entrare troppo nel dettaglio, il sistema era basato su sconti, fra il 10 e l’85%, sul valore del tributo originario e l’oscillazione dello sconto era legata allo stato della pratica prima della norma sul condono.
Quella del 2018-2019 non era l’unica sanatoria: all’epoca di Alemanno sindaco ne venne varata una che includeva anche le sanzioni al codice della strada e le “cartelle pazze” di Equitalia.
Anche nel 2017 venne varato un concordato che, però, fu un mezzo flop: solo 1509 domande presentate per un controvalore di 5 milioni di euro.
Alla base del discreto successo della sanatoria 2019 - spiegano dagli uffici del Bilancio - anche un convegno scientifico presso la Suprema Corte di Cassazione con il patrocinio degli Ordini Professionali e pubblicazione sui siti e canali istituzionali di Roma Capitale, Aequa Roma e dell’Ordine dei Commercialisti: insomma un lavoro in sinergia. “Per il recupero dell’evasione mettiamo in campo tutti gli strumenti possibili, compresa 'la definizione agevolata delle liti pendenti', chiamata anche 'pace fiscale', così come consentito dall’Assemblea Capitolina in base alla legge”, commenta l’assessore al bilancio, Gianni Lemmetti: “Il Dipartimento risorse economiche applica, per questo, una strategia ‘multitasking’ che consente una maggiore vicinanza al contribuente: ulteriori istituti, come l’accertamento con adesione o ‘accordo bonario’ con l’Amministrazione, aiutano i cittadini e riducono il lavoro degli uffici”.
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