Si apre un periodo nuovamente di fuoco per il trasporto pubblico. La metro B, da questa sera, chiuderà prima per consentire una serie di lavori nella fermata Colosseo necessari a creare il corridoio di collegamento con la futura stazione della linea C.
Il servizio sulla B sarà riprogrammato in 3 fasi: la prima (9 settembre-7 dicembre) prevede per la tratta Castro-Pretorio/Laurentina l’ultima partenza dai capilinea alle 21.00 e poi bus sostituitivi. Per la Castro Pretorio/Rebibbia e Castro Pretorio/Ionio servizio normale. Inoltre, nei fine settimana del 21 e 22 e 28-29 settembre, 12 e 13; 26 e 27 ottobre, sempre sulla Castro Pretorio/Laurientina, servizio interrotto per gli interi weeekend con le abituali sostituzioni con bus di superficie. Gli orari di servizio restano comunque invariati: dalla domenica al giovedì 5.30-23.30 e venerdì e sabato dalle 5.30 all’una e mezza di notte. Da evidenziare che nei fine settimana di chiusura totale della B, i bus seguiranno percorsi alternativi vista la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali.
La seconda fase scatterà a febbraio 2020 e la terza a giugno 2021. Sul sito dell’Atac (https://www.atac.roma.it/page.asp?r=17034&p=159), nella sezione dedicata alla riprogrammazione per i lavori, è possibile trovare tutti i dettagli e le possibili alternative di percorso.
E dopo il tragico incidente del maggio scorso quando una donna di 33 anni cadde sui binari di Lepanto e, non riuscendo a risalire, rimase uccisa dal treno nel frattempo sopraggiunto, analogo episodio ieri a Termini, fortunatamente con conseguenza molto meno gravi: una donna inglese è rimasta incastrata con la gamba fra treno e banchina causando l’ovvio blocco della circolazione per un’ora circa fra San Giovanni e Ottaviano per consentire le operazioni di salvataggio da parte dei Vigili del Fuoco.
Foto: A. Parboni - 8/9/19, ore 15.45 - vi Flaminia, 999 fronte rimessa Grottarossa |
Nel caos ci finisce anche il servizio di superficie di Atac. Dopo la diffusione dei dati sul servizio reso a maggio di quest’anno che segna un -15% abbondante su quanto invece l’Azienda da contratto di servizio avrebbe dovuto erogare e con un aumento di questo mancato servizio medio di oltre 1 milione di km/anno, nel mirino ci finiscono i nuovi bus, i “giovani turchi” provenienti dal caro acquisto fatto sulla piattaforma Consip direttamente dal Campidoglio, unico modo per tenere a galla Atac.
I bus turchi, prodotto dalla Industria Italiana Autobus di proprietà turca e prodotti sul Bosforo, della commessa sono 227. Ne sono arrivati più o meno un centinaio con il sindaco, Virginia Raggi, che li ha già presentati 5 volte per Roma, togliendone, ogni volta, una decina dal servizio per poter fare la passerella del momento. A questi, dalle rilevazioni elettroniche effettuate attraverso il sistema di monitoraggio, ne risulta mancante una media consistente, circa il 5% che, giornalmente, non risulta in servizio.
Una possbile spiegazione: come dimostrano le foto scattate ieri pomeriggio a via Flaminia, proprio di fronte la rimessa Atac di Grottarossa, e le denunce di molti autisti Atac, queste vetture si rompono con grande facilità. Già dai primi giorni si sono susseguite spie accese, porte guaste, rotture dei motori. Atac minimizza e in Commissione Trasporti ha parlato di questi eventi usando l’espressione “mortalità infantile”. Resta il fatto che chiunque esca con una nuova vettura da un concessionario si augura di non vedere per molto tempo né carri attrezzi né officine. Ma, forse, questa normale aspettativa non vale per Atac.
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